Coronavirus, la preoccupazione dell'Oms per l'Italia: "Contagi misteriosi, non legati a contatti con Cina"
Coronavirus, in una intervista rilasciata a Repubblica, il direttore dell'Oms ha manifestato le proprie perplessità per la dinamica dei contagi
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Per l'Oms rimangono misteriosi i contagi da Coronavirus in Italia per l'assenza di una chiara storia epidemiologica
Il direttore dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, Hans Kluge, a proposito dei contagi da Coronavirus che stanno facendo registrare in queste ore una crescita esponenziale, ha manifestato tutte le sue preoccupazioni in una intervista pubblicata dal sito 'Repubblica'. Kluge ha ribadito come “i casi registrati” nel nostro paese non hanno ancora “una chiara storia epidemiologica, cioè un legame con viaggi in Cina o contatti con altri casi già confermati“. L'Oms sta seguendo l'evoluzione della situazione in Italia, minuto per minuto. Costanti i contatti tra il ministro della Salute, Speranza, in teleconferenza con gli esperti del ministero della Salute e della Regione Lombardia.
L'elogio dell'Oms per gli sforzi dell'Italia
“Gli sforzi delle autorità italiane sono ammirevoli -ha proseguito Kluge nell'intervista – ci siamo offerti di lavorare insieme per dare il nostro supporto, per il bene dei cittadini italiani e della comunità internazionale“. Per l'Oms in questo momento è di fondamentale importanza capire come si sono svolti gli eventi, identificare e tracciare i contagi. Per Kluge non è affatto una sorpresa che i contagi si siano estesi gradualmente anche al di fuori della Cina nonostante il paese asiatico abbia adottato una perfetta “strategia di contenimento nell'epicentro dell'epidemia”. “Tuttavia gli spostamenti globali delle persone – ha proseguito Kluge nell'intervista a Repubblica – sono ormai tali che c'era da aspettarsi casi anche in altre aree del pianeta, Europa compresa“.
Solo il 5% dei contagiati manifestano sintomi gravi
L'Oms ha anche invitato tutti i cittadini italiani a “documentarsi sul Covid-19 su canali informativi affidabili, quelli del Ministero della Salute, dell'Istituto superiore di sanità, dell'Organizzazione mondiale della Sanità”. Non bisogna comunque dimenticare che il 98% dei casi sono in Cina e che l'80% delle persone infettate hanno manifestato solo sintomi lievi e solo nel 5% dei casi si registra una patologia grave. Il tasso di mortalità è di poco sopra il 2% e in prevalenza riguarda le persone anziane e debilitate. Lavarsi sempre le mani e non frequentare luoghi affollati rimangono le due strategie fondamentali per evitare il contagio.
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L'importanza di rispettare la profilassi e l'igiene
Kluge ha ricordato che il virus Covid-19 essendo nuovo e non vaccinabile al momento, rimane un pericolo per la salute collettiva, per questo motivo occorre rispettare tutte le misure di profilassi raccomandate. Il presidente dell'Oms non ha però nascosto la propria preoccupazione per i primi casi che si stanno sviluppando e che “non hanno un chiaro legame con viaggi dalla Cina o con persone già malate”.
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