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Coronavirus, la variante inglese travolge Brescia: boom di positivi, ora è allarme. Cosa sta succedendo
Il coronavirus continua ad affliggere l’Italia e la comparsa delle varianti straniere, soprattutto quella inglese, sta complicando le cose nel nostro Paese. In alcune località in particolare la mutazione del COVID-19 ha fatto tornare lo spauracchio emergenza sanitaria, con il serio rischio di intasare nuovamente le terapie intensive e rivivere l’incubo della quarantena. Tra le ultime città colpite dalla variante inglese c’è Brescia dove nelle ultime ore si è registrato un picco di positivi con 250 contagi ogni 100.000 abitanti. Ad annunciarlo alla stampa è stato Guido Bertolaso, Consulente della Regione Lombardia, a margine del consiglio Regionale con le parole “siamo davanti alla terza ondata del contagio“. LE NUOVE MISURE PREVISTE DAL PRIMO DPCM DRAGHI
Cosa sta succedendo a Brescia
Data la situazione a Brescia e provincia e non solo (anche in otto comuni del bergamasco e uno del cremonese) è stata istituita la zona arancione rafforzata che, oltre alle misure classiche del “livello arancio”, prevede la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado e il divieto di raggiungere le seconde case. “Siamo in una guerriglia – ha dichiarato Bertolaso – in cui il nemico si sposta e fa quello che vuole. La nostra arma è il vaccino: ne abbiamo un certo quantitativo e sappiamo che al momento non sono sufficienti, ma dobbiamo tenere sotto controllo la situazione”. La vaccinazione proseguirà quindi nei territori maggiormente colpiti per ridurre le ospedalizzazioni e i ricoveri in terapia intensiva oltre che per ridurre la trasmissione tra la popolazione”. UNA CITTÁ FRACESE VA IN LOCKDOWN E “ACCUSA” L’ITALIA: ECCO QUALE
Coronavirus, la variante inglese preoccupa. ISS: “A marzo previsti 40mila casi”. Cosa sta succedendo
Il coronavirus continua ad affliggere l’Italia e a destare preoccupazione è la comparsa sul nostro territorio delle varianti, soprattutto quella inglese che ha dimostrato di essere ancor più contagiosa del COVID-19 classico. Il nuovo innalzamento dei positivi nello Stivale, infatti, è dovuto in gran parte a questa mutazione del virus. E “il bello” deve ancora venire perché gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) hanno fatto sapere tramite un’intervista per il quotidiano Il Messaggero che la situazione peggiorerà sensibilmente nel mese di marzo…
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Cosa succederà a marzo
Secondo una simulazione scientifica condotta dall’Istituto Superiore di Sanità, e già visionata dal Comitato Tecnico Scientifico, il numero dei positivi alla variante inglese sarebbe di circa 40mila nel mese di marzo. Si tratta di teorie, certamente, basate però su fattori realmente incisivi e determinanti. “I casi di variante inglese – hanno dichiarato rappresentanti dell’ISS – sul totale sono ora pari al 17.8%, ma nel giro di breve tempo dovrebbero crescere fino al 40/50%”. Il timore, dunque, è la nascita di una nuova situazione di crisi sanitaria e non solo. Il Governo sarà dunque chiamato a fare una scelta: proseguire con le attuali restrizioni o, meno probabile, procedere con un lockdown generale.
Il bollettino di lunedì 22 febbraio 2021
Sono 9.630 i nuovi contagi di Covid-19 registrati oggi, lunedì 22 febbraio 2021, in Italia (ieri 13.452) a fronte di 170.672 tamponi giornalieri effettuati (ieri 250.986), nel conteggio dei quali rientrano anche i test antigenici rapidi. La percentuale di positivi considerando il totale dei tamponi è al 5,6% (ieri 5,35%), ma il dato è influenzato dal conteggio dei test antigienici rapidi, che si sommano a quelli molecolari. È questo il quadro che emerge dal bollettino del Ministero della Salute.
Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.