Coronavirus, scontro tra Governo e Regioni sulla riapertura delle scuole
La riapertura delle scuole dopo le festività natalizie è tra gli argomenti che più di tutti stanno animando il dibattito pubblico in queste ore. Il netto aumento dei contagi in atto in Italia da alcune settimane sta preoccupando un po’ tutti, e la paura è che col ritorno tra i banchi la situazione possa diventare esplosiva. Se da una parte ci sono i governatori, che chiedono di rinviare la riapertura degli istituti, dall’altra c’è il Governo, che non sembra disposto ad agire in tal senso.
Il ministro Bianchi: “Governo ha approvato misure a tutela della scuola in presenza”
Insieme ai governatori, anche duemila presidi e i medici hanno chiesto di rinviare il ritorno in classe a fine gennaio. Il Governo, però, è fermo sulla sua posizione: ritorno tra i banchi da lunedì 10 gennaio. Patrizio Bianchi, ministro dell’Istruzione, ha fatto sapere di aver “incontrato i rappresentanti sindacali dei presidi, parlato con molti dirigenti scolastici, ascoltandone le preoccupazioni. Nessuno vuole lasciarli soli o scaricare responsabilità su di loro. Il governo ha approvato, con forza di legge, misure a tutela della scuola in presenza e in sicurezza, come era stato richiesto anche dai dirigenti. Si tratta di applicarle, tutti insieme. E di affrontare, insieme, anche le eventuali difficoltà”.
Bianchi: “I nostri ragazzi e bambini vengono da due anni difficili”
Ai microfoni di Corriere.it il ministro Bianchi ha spiegato che quella del Governo è una scelta chiara: “Tutelare il più possibile la presenza e, con essa, i nostri ragazzi e i bambini che vengono da due anni difficili, caratterizzati da discontinuità che hanno segnato il loro apprendimento: i dati Invalsi lo hanno detto con chiarezza. Nella legge di bilancio abbiamo stanziato 400 milioni per la proroga dell’organico Covid, che consentirà di affrontare anche questa fase”.
Bianchi: “Il vaccino è lo strumento per tutelare la scuola”
Il ministro Bianchi, riconoscendo la ripresa dei contagi in atto da alcune settimane, ha spiegato che “rispetto all’anno scorso c’è una grande differenza: il vaccino. Il personale scolastico, anche prima dell’obbligo, era vaccinato già al 95%, studentesse e studenti hanno risposto con entusiasmo e responsabilità alla campagna e nella fascia di età tra i 12 e i 19 anni la copertura è oltre il 75%. Il vaccino è lo strumento per tutelare la scuola, per un ritorno alla normalità”.
Bianchi sulla decisione di De Luca: “Ci sono gli estremi per impugnare quell’atto”
A proposito dell’ipotesi di tenere chiuse le scuole a gennaio per recuperare a fine giugno, il ministro Bianchi ha spiegato che l’intenzione “è procedere con i calendari già definiti. Finora nessun Paese europeo ha deciso di chiudere le scuole. Se fosse necessario, devono essere le ultime a chiudere”. E sulla decisione di De Luca di rinviare la riapertura delle scuole: “La legge è molto chiara: permette ai presidenti di Regione di intervenire solo in zona rossa e in circostanze straordinarie. Queste condizioni oggi non ci sono. Ritengo vi siano gli estremi per impugnare quell’atto”.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.