Coronavirus, le prime mosse del Governo Draghi: decreto ristori, Fisco e blocco licenziamenti. Cosa succederà

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Coronavirus, le prime mosse del Governo Draghi: decreto ristori, Fisco e blocco licenziamenti. Cosa succederà

Il neo Governo presieduto da Mario Draghi, in attesa di ottenere in questa settimana la fiducia dal Senato, è già al lavoro per garantire all'Italia un inizio di ripartenza dopo i blocchi (la maggior parte dei quali è ancora in corso) causati dall'emergenza coronavirus. Al vaglio del (quasi) neo Presidente del Consiglio ci sono infatti una serie di provvedimenti economici da gestire con attenzione; nella manovra da 32 miliardi di euro, di cui tratta il decreto ristori 5, sono previsti indennizzi per le attività bloccate dalle restrizioni. rifinanziamento della cassa integrazione, la proroga del blocco dei licenziamenti e non solo. Ecco cosa sarà chiamato a decidere Draghi, come riportato da SkyTg24.

Le mosse del Governo Draghi

Uno dei provvedimenti al vaglio del Premier, in materia di fisco, riguarda tutte le cartelle esattoriali ancora bloccate che nel 2020 avrebbero dovuto raggiungere circa 50 milioni di contribuenti e alle quali si dovranno sommare quelle di quest’anno. Il 28 febbraio scadrà il termine ultimo per il blocco di queste cartelle e dunque Draghi dovrà ragionare sulla soluzione migliore per evitare che i cittadini, già bloccati dal COVID-19, debbano trovarsi anche a pagare arretrati all'Agenzia delle Entrate. E, appurato dell'intenzione dell'esecutivo di abbandonare progressivamente i bonus in favore di investimenti veri e reali per generare posti di lavoro, si va (come detto) verso il rifinanziamento della cassa integrazione e la proroga del blocco dei licenziamenti per altri mesi (data ancora da decidere).

Quali saranno le priorità del Governo Draghi?

L’intento del nuovo esecutivo sarà dunque quello di affrontare prima di tutto le emergenze: salute, investimenti, istruzione e fisco. Gli incentivi avranno come scopo prioritario quello di creare nuova occupazione e non quello di salvare i vecchi posti di lavoro. In sostanza, il Governo Draghi potrebbe percorrere sentieri ben diversi da quelli tracciati dal governo uscente. Per far ripartire il Paese, bisognerà presentare misure convincenti, affinché siano approvate dall’Unione Europea. In quest’ottica, l’approfondita conoscenza dei meccanismi europei di Mario Draghi, in passato Presidente della Banca centrale europea, dovrebbe essere una garanzia. I 209 miliardi di euro, che spettano all’Italia per gestire l’emergenza da pandemia, possono essere ottenuti solo a fronte del rispetto pieno delle regole d’ingaggio.

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