Coronavirus, le regioni a rischio zona arancione e rossa dalla prossima settimana: ecco tutti i dettagli

Quali sono le regioni che rischiano il passaggio in zona arancione o rosso a partire dalla prossima settimana? Ecco tutti i dati.

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, durante una conferenza stampa ANSA/FABIO FRUSTACI

1 di 2

Guarda la versione integrale sul sito >

Covid-19, primi segnali di decelerazione della curva dei contagi

Dopo alcune settimane caratterizzate da un sostanziale incremento dei casi, in Italia negli ultimi giorni stanno arrivando i primi segnali incoraggianti: come confermato dallo stesso Franco Locatelli, Presidente del Consiglio Superiore della Sanità e membro del Comitato tecnico scientifico, vi sono dei segnali che mostrano una netta decelerazione e tutto ciò potrebbe preludere ad una riduzione dei casi nei prossimi giorni. Nel frattempo, a partire dal prossimo 15 febbraio 2022, diventerà effettivo il divieto di accesso nei luoghi di lavoro per coloro che hanno oltre 50 anni e non hanno ancora ricevuto il vaccino (e quindi non sono in possesso del Super Green Pass). CORONAVIRUS, I 3 SINTOMI CHE DISTINGUONO LA VARIANTE OMICRON DAL RAFFREDDORE

Coronavirus, alcune regioni rischiano il cambio colore

Anche se negli ultimi giorni si sta assistendo a qualche segnale positivo, la pressione sulle strutture ospedaliere italiane continua a crescere e, in tal senso, a partire dalla prossima settimana altre regioni italiane potrebbero passare in zona arancione (o addirittura in zona rossa). Al momento l'unica regione che si trova in zona arancione è la Valle d'Aosta, ma – secondo quanto riportato da “Fanpage.it" – molte altre risultano essere a rischio: tra queste vi è sicuramente l'Abruzzo che è al 21% in terapia intensiva (oltre la soglia del 20%) e al 29% in area medica (ad uno solo punto dalla soglia del 30%): se, dunque, dovesse oltrepassarla nel prossimo monitoraggio, passerebbe in zona arancione. Anche la Calabria rischia il cambio colore: attualmente è al 19% in terapia intensiva (vicino alla soglia della zona arancione), mentre in area medica è già al 41% (praticamente da zona rossa). Il Friuli Venezia Giulia è al 23% in terapia intensiva e al 29% in area medica (vicino alla soglia della zona arancione). Per quanto riguarda Lazio e Marche, invece, entrambe sono oltre la soglia della zona arancione per ciò che concerne le terapie intensiva (22 e 24%), mentre si salvano in area medica. Discorso inverso, invece, per Liguria e Lombardia che sono oltre la soglia in area medica (38 e 34%). Simile la situazione in Toscana (22 e 25%), mentre l'Umbria (in zona bianca attualmente) ha superato la soglia della zona arancione in area medica (33%).

Piemonte e Liguria vicine alla zona arancione, chi rischia la zona rossa?

Un discorso a parte – come riportato da “Fanpage.it" – lo meritano Piemonte e Sicilia: entrambe, infatti, hanno già dei dati da zona arancione, ma si sono salvate di un soffio nell'ultimo monitoraggio dell'Iss. Il Piemonte ha il 23% in terapia intensiva e il 30% in area medica, mentre la Sicilia ha il 20% in terapia intensiva ed il 35% in area medica. Se questi dati dovessero essere confermati, entrambe le regioni passerebbero in zona arancione a partire dal 23 gennaio. La situazione più delicata, infine, è quella della Valle d'Aosta: in area medica è al 69% (ricordiamo che la soglia della zona rossa è al 40%), mentre in terapia intensiva è al 24%. Nel caso in cui la situazione legata ai reparti di terapia intensiva dovesse peggiorare, allora potrebbe scattare la zona rossa già a partire dalla prossima settimana. Nella pagina successiva potrete leggere l'ultimo bollettino diramato dalla Protezione Civile.

CONTINUA A LEGGERE


Guarda la versione integrale sul sito >

1 di 2
2 di 2

Guarda la versione integrale sul sito >

Coronavirus, dati aggiornati in Italia al 16 gennaio 2022

Sulla base dei dati diffusi dalla Protezione Civile nella giornata di ieri, domenica 16 gennaio 2022, in Italia i casi di persone attualmente contagiate da Coronavirus risultano essere 2.548.857. Le persone decedute dall'inizio dell'epidemia sono 141.104 (+248 rispetto a sabato), mentre i guariti/dimessi 6.016.954 (+79.207). Le persone ricoverate in terapia intensiva, invece, risultano essere 1.691 (+14). In generale, il totale dei casi è di +8.706.915 (+149.512 rispetto a sabato).

Guarda la versione integrale sul sito >

2 di 2


Nunzio Corrasco

Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.