Coronavirus, c’è preoccupazione per la riapertura delle scuole
Da diverse settimane l’Italia è alle prese con un sensibile aumento dei casi di Coronavirus che sta creando apprensione tra addetti ai lavori ed esperti: anche se Omicron sembra provocare una malattia meno grave, infatti, un netto aumento dei contagi potrebbe comunque mettere in difficoltà il sistema ospedaliero. C’è preoccupazione, in particolare, per il ritorno a scuola, ormai imminente, che potrebbe contribuire a far circolare ulteriormente il virus.
L’idea di De Luca: “Chiudere le scuole per 20-30 giorni”
Il Governo, per ora, non ha dubbi: tutti in classe dal 10 gennaio. Le Regioni, però, stanno facendo pressing per rimandare il ritorno tra i banchi. Ad avanzare per primo la proposta è stato Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania: “Nel quadro attuale di diffusione del contagio fra i giovanissimi, mi parrebbe una misura equilibrata e di grande utilità il semplice rinvio del ritorno a scuola. Prendere 20-30 giorni di respiro, consentirebbe di raffreddare il picco di contagio e di sviluppare, in questi giorni, la più vasta campagna di vaccinazione possibile per la popolazione studentesca”.
Contenere l’ondata e potenziare la campagna vaccinale
L’intenzione di Vincenzo De Luca, insomma, è quello di provare a contenere l’ondata di Coronavirus rinviando il ritorno a scuola in presenza tra fine gennaio e inizio febbraio, procedendo intanto con la didattica a distanza. Almeno, come riporta Fanpage.it, per le scuole elementari e medie. Questo per far “sfumare” l’effetto festività e intanto potenziare la campagna vaccinale tra i più giovani. “Non sarebbe di certo una misura ideale ma consentirebbe di riprendere a breve le lezioni in presenza con maggiore serenità”.
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No alla Dad solo per i vaccinati
Lo stesso De Luca ha escluso l’ipotesi di tenere a casa solo i bambini non vaccinati: “Mi sembrerebbe una misura tanto odiosa e discriminatoria. Credo che si debbano prendere misure semplici ed equilibrate”. Non è ancora chiaro se e quando arriverà una decisione ufficiale: il presidente della Regione Campania aspetta che sia il Governo a rinviare il ritorno tra i banchi, ma potrebbe anche decidere di agire in autonomia.
Domani una decisione del Governo?
Non c’è solo la Campania a chiedere uno slittamento delle lezioni in presenza: anche il Veneto, infatti, si è mosso in tal senso. Secondo Luca Zaia, presidente della Regione, intervistato dal Corriere della Sera, “non sarebbe una tragedia rinviare all’inizio di febbraio”. Oggi in programma la Conferenza delle Regioni, poi l’incontro tra il ministro dell’Istruzione Bianchi e i sindacati, domani il Consiglio dei Ministri che probabilmente prenderà qualche decisione in merito.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.