Coronavirus, per il professore Stracci servirebbe un nuovo lockdown
Un nuovo lockdown generalizzato, con attività chiuse e impossibilità di uscire di casa se non per necessità e urgenza? Non sembra nelle intenzioni del Governo, ma secondo qualche esperto è ciò che servirebbe per fermare il Coronavirus. Almeno a livello locale. Non ha dubbi Fabrizio Stracci, direttore del Dipartimento di Igiene e Prevenzione dell’Università di Perugia e membro del Comitato tecnico scientifico della Regione Umbria: “Lockdown come quello di marzo nella prima ondata della pandemia”. Leggi anche Coronavirus, importanti dichiarazioni di Draghi ai ministri. Nuovo Dpcm in arrivo? Toccherà al Governo entrante
Coronavirus, lockdown lo strumento più efficace per abbassare la curva
Secondo il professore, infatti, il lockdown “è lo strumento che chiude più canali del diffusione del virus: averne una quantità minore ci esporrebbe assai meno alle varianti e ci consentirebbe di gestire una campagna di vaccinazione più tranquilla. Il lockdown stretto, in base anche alle nostre esperienze, è lo strumento che riduce più rapidamente la curva e funziona meglio proprio laddove non ci sono molti casi. Tanto è vero che in Umbria a marzo ha funzionato egregiamente”, si legge su Lanazione.it. Leggi anche Coronavirus Sicilia, il presidente Musumeci firma l’ordinanza: la regione siciliana passa in giallo, ecco cosa si potrà fare
Coronavirus, preoccupano le varianti
Una richiesta, quella di lockdown, che sarebbe stata messa anche a verbale nell’ambito del Comitato di supporto al Governo regionale da parte di alcuni sanitari e tecnici. Intanto, comunque, bisognerà procedere con la campagna vaccinale. Secondo Stracci, infatti, “dobbiamo iniziare a prendere in considerazione una copertura vaccinale di massa, oltre l’80%. Le varianti hanno un Rt alto e richiedono una copertura vaccinale maggiore”. Leggi anche Coronavirus, il CTS lancia l’allarme: possibili scuole chiuse a causa delle varianti. Cosa può succedere in Italia
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Coronavirus, quali Regioni in zona arancione?
L’Umbria, dopo le ultime ordinanze firmate dal ministro della Salute Roberto Speranza, rimane ancora in zona arancione (con numerosi comuni in zona rossa). Entrano in zona arancione, da domenica 14 febbraio, anche Abruzzo, Liguria, Toscana e Provincia Autonoma di Trento. Declassata in zona gialla, invece, la Sicilia. In zona gialla anche tutte le altre regioni.
Coronavirus, la situazione in Italia
Nella giornata di oggi, in Italia, sono stati registrati 13.532 nuovi casi di Coronavirus su 290.534 tamponi effettuati, per un tasso di positività del 4,6%. 311 i decessi. Calano di 33 unità i pazienti in terapia intensiva, in totale 2.062; in calo di 236 unità i pazienti ricoverati con sintomi, al momento 18.500.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.