Lo Stato di Emergenza sta per scadere definitivamente in Italia: ecco cosa succede
Il coronavirus sta allentando la sua morsa sull’Italia: la diffusione a macchia d’olio della variante Omicron, divenuta la forma predominante del Covid-19, sta aprendo una nuova fase della lotta contro il “nemico invisibile”, ovvero la fine della pandemia l’inizio di una convivenza “più pacifica” con la malattia. Il Governo italiano ha già annunciato i primi allentamenti di restrizioni, come il progressivo addio alle fasce di colore e all’obbligo di mascherine all’aperto in zona bianca. Oltre a questo poi, come annunciato dal Vice Ministro della Salute Andrea Costa ad Ansa.it, c’è la scadenza dello Stato di Emergenza che non sarà più prorogato.
Cosa succede in Italia
Il 20 gennaio 2020 il Governo italiano (al tempo presieduto da Giuseppe Conte) ha proclamato lo Stato di Emergenza come provvedimento di contrasto del coronavirus: da quella data esso è stato prorogato diverse volte, la prossima scadenza è prevista per il 31 marzo e Costa ha ufficializzato che non si andrà oltre. Dal 1° aprile, dunque, in Italia non sarà più in vigore questa condizione. Un altro passo in avanti verso la normalità. NO ALLA QUARTA DOSE DI VACCINO: L’ANNUNCIO DEL COMMISSARIO FIGLIUOLO
A cosa serve lo Stato di Emergenza
Lo stato di emergenza è una condizione giuridica che può essere attivata al verificarsi o nell’imminenza di eventi eccezionali, come nel caso della pandemia da Covid-19, terremoti o alluvioni. Esso viene proclamato quando si ritiene necessario agire con urgenza e con poteri straordinari (come ad esempio i Dpcm, che “non hanno tempo” di passare per l’approvazione del Parlamento) per proteggere i cittadini e riparare eventuali danni. In questi casi è possibile anche limitare le libertà personali per motivi sanitari.
CONTINUA A LEGGERE
Coronavirus, il bollettino in Italia di lunedì 7 febbraio 2022
Nelle ultime 24 ore sono stati 41.247 i nuovi casi di coronavirus registrati in Italia, mentre ieri erano stati 78.952. I tamponi effettuati sono 393.663 (ieri 686.544). La percentuale di positivi considerando il totale dei tamponi – quindi molecolari più antigenici rapidi – è al 10,5% (ieri 11,2%). Sono 326 i morti (compresi alcuni riconteggi), 8 i posti letto occupati in meno in terapia intensiva rispetto a ieri. È questo il quadro che emerge dal bollettino del Ministero della Salute del 7 febbraio.
Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.