Coronavirus, Locatelli su Omicron: "Non è un'influenza, evitiamo di minimizzare i rischi"

Covid-19, il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli invita a non abbassare la guardia contro il virus

Franco Locatelli e Roberto Speranza in conferenza stampa. ANSA/CLAUDIO PERI. Fonte foto: ansa.it
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Locatelli invita a non sottovalutare il Covid-19

Omicron 5 ha dato vita ad una nuova ondata di Coronavirus, la prima estiva. Il numero di contagi, in Italia, è molto alto e supera ormai costantemente i 100mila al giorno. È vero che i sintomi di questa variante sono meno gravi, ma sottovalutare il virus potrebbe essere molto pericoloso: è questo il messaggio lanciato da Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità.

Locatelli: “Anche gli asintomatici contribuiscono alla diffusione del virus"

Locatelli, ai microfoni di Corriere.it, ha fatto sapere di non avere “nessuna intenzione di lasciare libero il virus. Studi autorevoli dimostrano che anche gli asintomatici contribuiscono alla sua diffusione". Sull'uso delle mascherine, secondo Locatelli, c'è stata una comunicazione sbagliata: “Su questo aspetto abbiamo ascoltato affermazioni singolari e sbagliate come quella che non servivano più con un virus così contagioso".

Locatelli sulle mascherine. “Il loro ruolo protettivo è fuori discussione"

È possibile, spiega Locatelli, che contro Omicron 5 le mascherine abbiano perso in parte efficacia, “eppure il loro ruolo protettivo è fuori discussione". A proposito della quarta dose ai 60enni, Locatelli ha fatto sapere che in Italia “è stata già avviata una riflessione". Anche perché proprio grazie ai vaccini “numeri così elevati di casi, fortunatamente, non si traducono in un impatto sulla salute dei contagiati".

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Locatelli: “Smettiamo di minimizzare i rischi"

Omicron, ha spiegato Locatelli, ha ridotta capacità di dare patologia polmonare grave, ma “ridotta non vuol dire assente. Smettiamo di minimizzare i rischi comparando l'infezione a quella di un virus influenzale. È profondamente sbagliato. Aver superato ieri la soglia di 100 decessi dopo settimane in cui eravamo sotto questa soglia in me ha suscitato particolare dolore. Tutti noi dobbiamo giocare un ruolo in questa partita".

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Biagio Romano

Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.