Coronavirus, Lombardia, Veneto e Sicilia rischiano la zona rossa: ecco le regioni in quella arancione
Il coronavirus continua ad affliggere l’Italia e così il Governo, in collaborazione con il Comitato Tecnico Scientifico e l’Istituto Superiore di Sanità, lavora senza sosta alle misure per contenere la diffusione del contagio. Negli ultimi giorni, complici le festività natalizie, la curva epidemiologia è tornata a salire e già si parla di terza ondata del COVID-19. Dunque l’esecutivo sta lavorando alla nuova divisione per fasce di colori del Paese, con alcune limitazioni che entreranno in vigore già dall’11 gennaio. Come riportato dal quotidiano Il Corriere della Sera, infatti, all’inizio della prossima settimana alcune regioni rischiano seriamente di tornare in zona rossa. L’APPELLO DEL PROF. RICCIARDI: “ATTENZIONE A NON RITARDARE I LOCKDOWN”
Le regioni più a rischio
Lombardia, Veneto e Sicilia sono le tre regioni al momento più a rischio di entrare in condizioni di lockdown dall’11 gennaio: questo in base all’indice Rt che supera la soglia per entrare in zona arancione. E a proposito di arancio, la fascia media di divisione nazionale basata sulla diffusione del coronavirus, le regioni Emilia-Romagna, Lazio, Puglia, Calabria e Basilicata sono le più accreditate a lasciare la zona gialla per finire nel “secondo livello”. Per tutte le altre occorrerà analizzare i dati sul COVID-19 (decisiva sarà la giornata di oggi) ma la sensazione è che nel mese di gennaio quasi tutto il Paese sarà rosso-arancione. ECCO COSA SI PUÓ FARE IN ITALIA DAL 7 AL 15 GENNAIO
Curva in risalita
Le prime indicazioni confermano una risalita della curva epidemiologica che è ormai arrivata alla quarta settimana consecutiva. Numeri che saranno quasi sicuramente peggiori rispetto a quelli di sette giorni fa. Sarebbero 12 le regioni che, alla luce dell’abbassamento della soglia dell’Rt che fa scattare il posizionamento nelle diverse fasce, sono a rischio di passaggio in una zona con misure più restrittive tre Regioni: Calabria (1.09), Liguria (1.07) e Veneto (1.07) avevano in base all’ultimo monitoraggio un Rt superiore all’1 anche nel valore inferiore e, dunque, in caso di peggioramento, si collocherebbero automaticamente in zona arancione. IL PROF. PREGLIASCO ANNUNCIA: “SCORDIAMOCI PER TUTTO IL 2021 I PRANZI E LE CENE CHE CONOSCIAMO”
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La situazione dell’indice Rt
Basilicata (1.09), Lombardia (1) e Puglia (1) superavano l’Rt 1 nel valore medio una settimana fa e, dunque, potrebbero entrare nella zona arancione. Rischiano anche Friuli-Venezia Giulia e Marche, che sfioravano l’Rt 1 (rispettivamente 0.98, 0.96 e 0.99), oltre che la Sardegna che aveva un Rt a 0.78 ma era classificata a rischio non valutabile. Un ulteriore campanello d’allarme è arrivato dall’Agenas, l’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali: 9 regioni hanno superato la soglia di allerta (30%) per i posti occupati in terapia intensiva: Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Piemonte, Bolzano, Trento, Puglia e Veneto. Sempre 9 sono le regioni in cui invece è stata superata la soglia d’allerta del 40% dei posti nei reparti ospedalieri: si tratta di Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Bolzano, Trento e Veneto.
Il nuovo Dpcm
Da lunedì, con il ritorno al sistema delle fasce, si comincerà a lavorare al nuovo Dpcm. L’impostazione è già chiara ed è quella di prorogare la maggior parte delle restrizioni fino al 31 gennaio. Dovrebbe essere confermato il divieto di spostamento tra le regioni e il coprifuoco alle 22, così come la chiusura alle 18 dei bar e ristoranti nelle zona gialle. Non è ancora definito, invece, se rimarrà o meno la deroga per fare visita a parenti e amici Dovrebbero rimanere ancora chiuse palestre e piscine.
Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.