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Coronavirus, mascherine: non tutte sono certificate, ecco come riconoscere quelle migliori

Non tutte le mascherine anti coronavirus sono a norma di legge e realmente funzionali: ecco come riconoscerle

Coronavirus, mascherine: non tutte sono certificate, ecco come riconoscere quelle migliori
Covid-19, dalla giornata di oggi non sarà più obbligatorio indossare le mascherine all'aperto in Francia: tutti i dettagli, Foto PixaBay

Coronavirus, mascherine: non tutte sono certificate, ecco come riconoscere quelle migliori

Le mascherine sono oramai diventate uno strumento indispensabile per la protezione e la prevenzione dal coronavirus. Sul mercato sono presenti diverse tipologie di mascherine, quelle chirurgiche, le FFP2 e quelle in stoffa, ma tipologia a parte è importante saper riconoscere quali sono a norma di legge e quali no. Solo le mascherine a norma di legge sono davvero affidabili per la protezione dal coronavirus. Ecco, allora, come imparare e capire se una mascherina è autentica, certificata e, soprattutto, sicura. ECCO FINO A QUANDO INDOSSEREMO LE MASCHERINE

Mascherine chirurgiche: come capire se sono certificate

Le mascherine chirurgiche per legge sono considerate dispositivi medici e come tali servono ad evitare che chi le indossa contamini l’ambiente. In sostanza, riducono drasticamente il rischio di contagiare gli altri, ma non impediscono l’eventuale ingresso del virus. Queste sono tra le mascherine più utilizzate, in quanto tra le più economiche e facili da reperire. Per essere a norma, le mascherine chirurgiche, non solo devono rispettare la normativa generare dei dispositivi medici “Come riconoscere le mascherine certificate (Dir. 93/42/CEE)”, ma anche essere prodotte nel rispetto della norma tecnica “Come riconoscere le mascherine certificate UNI EN 14683:2019”. UNA DELLE REGIONI PIÚ A RISCHIO “ZONA ROSSA”

Mascherine FFP2 e FFP3: come capire se sono certificate

Le mascherine FFP2 e FFP3 sono dei veri e propri dispositivi di protezione individuale e come tali devono rispettare quanto stabilito nel regolamento UE 425/2016. In pratica, prima di essere messe in commercio, i produttori devono prima passare il vaglio di un organismo specializzato nella certificazione di dispositivi per le vie respiratorie. Tale organismo certificherà che il dispositivo presenta tutti i requisiti della norma tecnica EN 149:2001. Solo a questo punto, il produttore potrà apporre il marchio CE per dimostrare la conformità del prodotto. ECCO CHI É IL NUOVO COMMISSARIO STRAORDINARIO PER L’EMERGENZA CORONAVIRUS

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Mascherine di comunità: quali sono e quali davvero sicure

Per mascherine di comunità si intendono quelle realizzate in stoffa, in TNT o altri materiali che non possono essere considerate nè dispositivi medici e nè dispositivi di protezione individuale. Queste ultime, infatti, non possono superare i requisiti minimi di responsabilità ed efficacia previste dalle norme vigenti. Tuttavia, il Decreto Cura Italia ne ha autorizzato l’utilizzo per uso civile, poiché anche queste possono in parte prevenire i contagi in contesti meno rischiosi. In questa categoria rientrano anche tutte le mascherine chirurgiche che non hanno superato i requisiti previsti dalla norma. Secondo uno studio, le mascherina lavabili in stoffa, se ben concepite, possono essere efficaci nello svolgere la funzione protettiva.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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