Coronavirus, mistero sull'origine: cancellate le prime sequenze del virus. L'indagine

Uno scienziato ha trovato le prime sequenze del Coronavirus che risultavano cancellate: le sequenze non sono le più simili al Coronavirus del pipistrello. Perché i file sono stati cancellati

Coronavirus, mistero sull'origine: cancellate le prime sequenze del virus. L'indagine - Foto Pixabay
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Uno scienziato americano ha trovato sequenze del Coronavirus che risultavano cancellate

Un anno e mezzo dopo l'inizio della pandemia, non ci sono ancora certezze sull'origine del Coronavirus. Le ultime novità in tal senso, però, forniscono informazioni molto interessanti. Jesse Bloom, ricercatore americano del Fred Hutschinson Cancer Research, ha infatti identificato dei dati che contengono sequenze del virus Sars-CoV-2 risalenti all'inizio dell'epidemia a Wuhan. Queste sequenze, come riporta Rainews.it, risultano rimosse deliberatamente dall'archivio delle sequenze del National Institute of Health americano. Leggi anche Coronavirus, il Green Pass arriva anche via sms: ecco come si ottiene per spostarsi in Italia ed Europa

Aumenta il mistero sull'origine e la diffusione precoce del virus

L'articolo in questione è stato pubblicato su Biorxiv, che raccoglie articoli non ancora vagliati dalla comunità scientifica, e sul sito della rivista Science: il ricercatore, nel suo lavoro, ha recuperato i file cancellati da Google Cloud e ricostruito le sequenze parziali di 13 virus dei primi tempi dell'epidemia. Lo studio sta già facendo discutere, anche perché nelle prime righe si legge che “l'origine e la diffusione precoce di Sars-CoV-2 rimangono avvolte nel mistero". Il timore è sempre lo stesso: che la Cina abbia condiviso col resto del mondo informazioni parziali o errate. Leggi anche Coronavirus, focolaio di variante Delta nel sud Italia: 44 i casi. La situazione

Le sequenze del rapporto Oms-Cina non sono pienamente rappresentative del virus che circolava all'inizio a Wuhan

Bloom si è accorto, tramite un'accurata attività di indagine e ricostruzione, di un'anomalia: un set di dati contenente sequenze di Sars-CoV-2 risalenti all'inizio dell'epidemia di Wuhan risultava cancellato dall'archivio di lettura della sequenza dei National Institutes of Healt. È così che si è messo sulle loro tracce, riuscendo a recuperare i file cancellati e a ricostruire sequenze parziali di 13 dei primi campioni di virus. L'analisi successiva ha restituito risultati che non fanno altro che alimentare il mistero: le sequenze del mercato dei frutti di mare di Huanan al centro del rapporto Oms-Cina non sono pienamente rappresentative del virus che circolava a Wuhan all'inizio dell'epidemia. Leggi anche Coronavirus, Aifa segnala rari casi di perdita capillare dopo il vaccino Astrazeneca: i sintomi della sindrome e i dettagli

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Perché i file sono stati cancellati?

Il progenitore delle sequenze conosciute di Sars-CoV-2, invece, conteneva probabilmente tre mutazioni relative al virus del mercato, che lo rendevano più simile ai parenti Coronavirus del pipistrello. Secondo Bloom, insomma, i primi virus studiati dall'Oms non sarebbero pienamente rappresentativi di tutti i ceppi virali in circolazione in questi mesi. Resta una domanda: perché quei file sono stati cancellati? Secondo Bloom non c'è una ragione scientifica plausibile per la cancellazione.

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Le prime sequenze del virus non sono simili al correlato Coronavirus del pipistrello

Sembra, come ipotizza Bloom, che le sequenze siano state cancellate per oscurarne l'esistenza. È ancora fondamentale capire cos'è successo a Wuhan in quei mesi per tracciare le origini del virus. I dati recuperati suggeriscono che le prime sequenze riportate di Wuhan non sono le sequenze più simili al correlato Coronavirus del pipistrello: “Il fatto lascia perplessi", perché una scoperta del genere allontanerebbe l'ipotesi di un salto di specie “naturale". “Ci si aspetterebbe quindi che le prime sequenze del virus riportate siano le più simili a questi Coronavirus di pipistrello ma non sembrerebbe essere così".

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Biagio Romano

Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.