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Coronavirus, nuove misure drastiche in tutta Italia: ecco cosa significa e cosa resterà chiuso

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte comunica nuovi rigidi provvedimenti anti coronavirus: ecco cosa succederà in Italia

Coronavirus, nuove misure drastiche in tutta Italia: ecco cosa significa  e cosa resterà chiuso

Coronavirus, nuove misure rigide del Governo: attività chiuse in tutta Italia

Il Presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte ha appena comunicato, in via straordinaria, nuove misure speciali anti coronavirus. É stata confermata la sensazione che vedeva il capo dello stato raccogliere l’appello del Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e di altri sindaci d’Italia di chiudere tutte le attività nell’intero territorio nazionale (eccetto supermercati, alimentari, farmacie e poco altro) per contrastare con ancor più vigore l’avanzata del COVID-19 in Italia.

Le nuove misure anti coronavirus

Chiusi in tutta Italia, fino al 25 marzo, tutte le attività commerciali e di vendita al dettaglio (eccetto supermercati e farmacie/parafarmacie), bar, pub, ristoranti (ammesse consegne a domicilio), mense, parrucchieri, centri estetici e tutte le attività già “sigillate” dai precedenti decreti. Ok alla produzione nelle fabbriche ma con i necessari protocolli di sicurezza. Ancora funzionanti trasporto pubblico, servizi postali e bancari, tabaccai, edicole e benzinai. Incentivati smart working e, laddove non fosse possibile, ferie e congedi retribuiti. Il premier Conte ha spiegato alla popolazione che non è necessario “accalcarsi nei supermercati in quanto il servizio resterà sempre attivo“. “Per avere un riscontro effettivo – ha aggiunto Conte – dovremo attendere almeno un paio di settimane“.

I numeri del coronavirus in Italia

Ad oggi, recita il bollettino illustrato dal capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, i casi di coronavirus registrati in Italia sono 12.462, di cui 827 morti, 5.838 ricoverati in data odierna con sintomi, 3.724 in isolamento domiciliare e 1045 guariti (41 solo oggi). Ecco in quali regioni d’Italia è più diffuso il coronavirus: 7280 casi in Lombardia, 1739 Emilia Romagna, 1023 Veneto, 501, Piemonte, 479 Marche. E ancora: 320 Toscana, 194 Liguria, 154 Campania, 150 Lazio, 126 Friuli Venezia Giulia, 77 Puglia e provincia Trento, 75 provincia Bolzano, 83 Sicilia, 46 Umbria, 38 Abruzzo, 37 Sardegna, 20 Valle d’Aosta, 19 Calabria, 16 Molise e 8 Basilicata.

L’OMS dichiara il Coronavirus “una pandemia”

Ora è ufficiale, l’OMS ha dichiarato il coronavirus “una pandemia globale”: l’Organizzazione Mondiale della Sanità, riporta SkyTg24, ha affermato poco fa che il COVID-19 è una patologia pericolosa e ormai diffusa in tutto il mondo. Il virus ha toccato 105 paesi su 180 nel mondo, dato che ha convinto i vertici dell’organismo di Ginevra a scendere direttamente in campo contro la patologia.

Cosa succede ora

L’OMS ora, spiega sempre SkyTg24, avrà la facoltà di emanare direttive e inviare équipes speciali nelle nazioni più colpite dal coronavirus, come già fatto in Cina, Italia e Iran. Il virus si sta diffondendo pericolosamente anche in Germania, Francia, Stati Uniti e altre grandi potenze del mondo (eccetto la Russia). Cosa ha convinto definitivamente il direttore dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus? L’impennata clamorosa di contagi anche nei territori aldifuori di quelli già “invasi” dal virus, soprattutto negli USA che non sembrano preparati (o intenzionati ad affrontare) all’emergenza. La dichiarazione di “pandemia” da parte dell’OMS serve proprio a dare “una svegliata” agli stati che stanno sottovalutando la minaccia.

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.

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