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Coronavirus, nuove misure sulla scuola: le parole della Ministra Azzolina

La Ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina illustra le novità che riguardano la scuola a partire dal 16 gennaio 2021: ecco cosa c'è da sapere

Coronavirus, nuove misure sulla scuola: le parole della Ministra Azzolina
Lucia Azzolina, ministro dell'istruzione, durante la seduta della Camera dei deputati riunita per discutere e votare lo scostamento di bilancio ed il Nadef, Roma 14 ottobre 2020. ANSA/FABIO FRUSTACI

Coronavirus, nuove misure sulla scuola: le parole della Ministra Azzolina

Il coronavirus continua ad affliggere l’Italia e sono tanti i settori colpiti dall’emergenza. Tra questi c’è anche la scuola, letteralmente “salvata” dalla didattica a distanza che ha permesso a centinaia di migliaia di studenti di seguire le lezioni e non perdere un anno a causa della pandemia. Con il nuovo DPCM però, come riportato da StatoQuotidiano.it, sono state ufficializzate le nuove misure che permetteranno alla scuola di affrontare i prossimi (delicati) mesi di ulteriore convivenza con il coronavirus. L’ALLARME DEL PRESIDENTE DE LUCA: “CAMPANIA CHIUSA ENTRO TRE SETTIMANE CON COMPORTAMENTI IRRESPONSABILI”

Le misure sulla scuola

Dal 18 gennaio e in tutto il territorio nazionale, ha fatto presente tramite i suoi social la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, le scuole secondarie di secondo grado svolgeranno l’attività didattica in presenza dal 50% al 75%, fatte salve le diverse disposizioni individuate da singole Regioni. La rimanente parte dell’attività si svolgerà a distanza. Resta garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per garantire l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità o con bisogni educativi speciali. Nei servizi educativi per l’infanzia, nelle scuole dell’infanzia e nel primo ciclo di istruzione, inoltre, la didattica continua a svolgersi integralmente in presenza. È possibile lo svolgimento in presenza delle prove concorsuali selettive, con un numero di candidati non superiore a 30 per ciascuna sessione o sede di prova. L’APPELLO DEL PROFESSOR RICCIARDI: “LOCKDOWN PER UN MESE ALTRIMENTI SARANNO GUAI”

Le eccezioni per le zone rosse

Restano in presenza – ha proseguito la Azzolina – i servizi educativi per l’infanzia, la scuola dell’infanzia, la primaria e il primo anno della scuola secondaria di primo grado. Le attività didattiche in tutti gli altri casi si svolgeranno esclusivamente con modalità a distanza. Resta comunque salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per garantire l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e in generale con bisogni educativi speciali“.
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Eecco le regioni che passano in zona rossa e arancione: l’ordinanza firmata dal Ministro Speranza

L’annuncio che tutta Italia attendeva è finalmente arrivato: dopo giorni di analisi dei dati e di confronti con l’Istituto Superiore di Sanità e il Comitato Tecnico Scientifico, il Governo ha reso noto l’elenco delle regioni che a partire dal 17 gennaio 2021 entreranno in zona rossa e arancione. Il coronavirus continua ad affliggere tutto il Paese e il numero dei positivi si è alzato di nuovo (primi accenni di terza ondata), dunque l’esecutivo ha adottato provvedimenti ancor più stringenti per contrastare l’emergenza. Di ventuno regioni (comprese le province autonome) solamente sei resteranno in zona gialla, come riportato da SkyTg24, con tre territori in zona rossa e dodici in zona arancione. Ecco come è stata “divisa” l’Italia.

La divisione dell’Italia dal 17 gennaio 2021

Fino al 16 gennaio tutta Italia è in zona gialla, per la prima volta dall’inizio della pandemia e come “boccata di ossigeno” post lockdown natalizi, ma dal giorno dopo ci resteranno solamente le regioni Basilicata, Campania, Molise, Sardegna, Toscana e Provincia Autonoma di Trento. La zona arancione sarà quella più nutrita e in cui entreranno Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria, Valle d’Aosta, Calabria, Veneto ed Emilia-Romagna. In zona rossa, come anticipato, solo tre territori: Lombardia, Sicilia e Provincia di Bolzano.

Cosa non si potrà fare in zona arancione e rossa

In zona arancione sono consentiti gli spostamenti all’interno del proprio comune di residenza o domicilio ma vietati quelli tra comuni se non per motivi di lavoro, salute, necessità o ritorno a residenza/comicilio. Chiusi bar e ristoranti ma ok alla vendita da asporto (limitazioni per i bar dopo le 18) e a domicilio. Negozi aperti ma chiusi cinema, teatri, palestre e piscine. In zona rossa, invece, gli spostamenti all’interno del proprio comune sono permessi solo per motivi di lavoro, salute e necessità (comprovati da autocertificazione). Chiuse tutte le attività lavorative eccetto supermercati e negozi di generi alimentari, farmacie, parafarmacie, tabaccherie, edicole e poco altro. In ogni caso, sia in zona gialla che arancione o rossa, è confermato il coprifuoco dalle ore 22 alle così come (ovviamente) l’obbligo di indossare sempre la mascherina e di rispettare il distanziamento sociale.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.

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