Coronavirus, nuovo divieto imposto fino al 6 aprile dal Sindaco di Ripi: tutti i dettagli dell’ordinanza
Il coronavirus e le sue varianti, soprattutto quella inglese, non mollano il nostro Paese: il numero di nuovi positivi e di ricoverati in terapia intensiva, ma anche delle vittime, è tornato ad essere preoccupante e sia il Governo che Sindaci e Presidenti Regionali hanno varato misure e restrizioni con l’obiettivo di ridurre la diffusione del contagio. E tra lockdown, attività lavorative chiuse, mascherine e quant’altro ad attirare l’attenzione è la recente ordinanza del Primo Cittadino di Ripi, in provincia di Frosinone, “contro” le sigarette: Pietro Sementilli infatti, come riportato da IlMattino.it, ha firmato l’ordinanza che obbliga i fumatori a stare ad almeno tre metri di distanza dagli altri. Questo per evitare che una persona inconsapevole di essere positiva al Covid possa inavvertitamente contagiare i suoi vicini attraverso il fumo che fuoriesce dalla sua bocca. COSA SI POTRÁ FARE IN ITALIA A PASQUA E PASQUETTA
I dettagli sull’ordinanza del Sindaco di Ripi
L’ordinanza firmata dal Sindaco della cittadina del Lazio vieta di fumare (anche con dispositivi elettronici) nel raggio di 15 metri dalla segnaletica verticale che indica le fermate del trasporto pubblico o alla medesima distanza dagli ingressi degli istituti scolastici di ogni ordine e grado inclusi i servizi per l’infanzia, qualora in tali spazi siano presenti altre persone. Questo provvedimento speciale è valido fino al 6 aprile, data in cui (al momento) scadrà il lockdown per metà del nostro Paese. ARRIVA ANCHE LA VARIANTE INDIANA: DOVE É STATA LOCALIZZATA IN ITALIA
Le nuove zone rosse e arancioni d’Italia
Il Governo ha stabilito che circa la metà dello Stivale andrà in lockdown dal 15 marzo al 6 aprile 2021: si tratta delle regioni Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Lazio, Marche, Campania, Molise, Puglia e Provincia Autonoma di Trento. Qui varranno ovviamente tutte le regole della zona rossa (solo a Pasqua e Pasquetta, proprio come a Natale 2020, sarà consentito andare a trovare familiari, amici e parenti una sola volta al giorno per un massimo di due persone esclusi under 14). In zona arancione, invece, figurano i restanti territori italiani: Abruzzo, Calabria, Liguria, Toscana, Sicilia, Umbria, Valle d’Aosta e Provincia autonoma di Bolzano. In zona bianca, come detto, soltanto la Sardegna.
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Le regioni a rischio
Ma attenzione perché a “rischio rosso” per la prossima settimana ci sono ancora Toscana (le cui province di Arezzo, Prato e Pistoia sono già in lockdown), Abruzzo e Provincia Autonoma di Bolzano: in questi territori la situazione è davvero al limite e, senza un abbassamento dei contagi e dell’indice Rt, ulteriori serrate saranno inevitabili. Se ne saprà di più nei prossimi giorni e soprattutto venerdì 19 marzo, quando il Comitato Tecnico Scientifico analizzerà i dati del coronavirus insieme ai Governatori. Da lì la decisione su eventuali nuove zone rosse, ma intanto una cosa è certa: un Comune o una regione entrerà in zona rossa automatica se registrerà almeno 250 contagi settimanali ogni 100.000 abitanti.
Coronavirus, il bollettino di sabato 13 marzo 2021
Sono 26.062 i nuovi contagi di Covid-19 in Italia (venerdì 12/3 erano 26.824), a fronte di 372.944 tamponi giornalieri effettuati (ieri 369.636), nel conteggio dei quali rientrano anche i test antigenici rapidi. La percentuale di positivi considerando il totale dei tamponi è al 6,98% (venerdì al 7,2%), ma il dato è influenzato dal conteggio dei test antigienici rapidi, che si sommano a quelli molecolari. Sono 317 le vittime registrate in 24 ore. Le terapie intensive salgono a 2.982 (+68), con 270 nuovi ingressi nelle ultime 24 ore. È questo il quadro che emerge dal bollettino del Ministero della Salute di sabato 13 marzo.
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.