Coronavirus, nuovo Dpcm Draghi: ecco il nuovo piano e tutte le misure valide fino a Pasqua e Pasquetta

In arrivo il nuovo Dpcm Draghi con le misure restrittive in vigore fino a Pasquetta: lockdown, regioni più a rischio e tutte le variazioni

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi - Foto Store Norske Leksikon
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Coronavirus, nuovo Dpcm Draghi: ecco tutte le misure fino a Pasqua e Pasquetta

Questione di poche ore e il nuovo Dpcm Draghi diverrà ufficiale: dopo il Consiglio dei Ministri, in programma per la mattinata di oggi, il neo Presidente del Consiglio firmerà il documento con le misure in vigore in Italia da lunedì 15 marzo a lunedì 5 aprile, giorno di Pasquetta. Il coronavirus sta continuando ad affliggere l'Italia e il numero dei nuovi casi giornalieri è sempre più alto (sforato il limite dei 20mila ogni 24 ore), il che ha indotto l'esecutivo a modificare il Dpcm varato qualche giorno fa inserendo ulteriori restrizioni che renderanno il periodo pasquale simile a quello di Natale 202o. In sostanza, come riportato da SkyTg24, il nostro Paese diventerà interamente zona rossa-arancione (ad eccezione della Sardegna, unica zona bianca) per circa un mese al fine di abbassare sensibilmente la curva epidemiologica. L'OTTIMISMO DEL VICE-MINISTRO SILERI: “NON CI SARANNO CHIUSURE GENERALIZZATE"

I provvedimenti del nuovo DPCM Draghi

La metà delle regioni italiane, dunque, starebbe per entrare in zona rossa: si tratta di Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Veneto, Lazio e le Province Autonome di Bolzano e Trento, che si aggiungono alle già “rosse" Campania, Basilicata e Molise. Tutte quelle in zona gialla invece saranno inserite in arancione, all'interno della cui fascia ci saranno anche i territori in cui la situazione dei contagi non è grave al punto da passare in zona rossa. Una decisa stretta dunque quella del Governo, che si muove in base alle raccomandazioni del Comitato Tecnico Scientifico e dell'Istituto Superiore di Sanità. In zona rossa dunque valgono le norme che già conosciamo, con spostamenti consentiti solo per motivi di lavoro, salute e situazioni di urgenza/necessità. Ok alle visite (una sola volta al giorno e non più di due persone alla volta esclusi under 14) a familiari e amici, ai rientri nei luoghi di residenza, domicilio e in cui si vive abitualmente . In zona arancione, invece, è vietato spostarsi all'interno del proprio comune se non per i motivi sopraelencati. I TEST RAPIDI POTREBBERO NON RILEVARE LE VARIANTI: LO SCENARIO

Altre norme

Il nuovo Dpcm Draghi, inoltre, istituisce l'ingresso automatico in zona rossa dei territori in cui l'incidenza settimanale dei casi supera i 250 ogni 100mila abitanti: a quel punti scatterà il lockdown di almeno due settimane ma con date sempre modificabili. Per quanto riguarda i weekend si va verso la zona rossa generale anche nei territori arancioni e gialli, per evitare assembramenti e situazioni potenzialmente rischiose che hanno già portato nelle settimane passate ad un nuovo aumento dei positivi. Nessuna modifica, invece, per il coprifuoco: resterà dalle 22 alle 5 anche se Governatori e Sindaci conservano il diritto di anticiparlo in base alle rispettive situazioni. Inoltre, il Premier aveva fatto un proprio intervento dicendo che “L'emergenza sanitaria e il piano di rilancio e resilienza richiedono nuove professionalità, investimenti in formazione e nuove forme di lavoro. Tutto ciò richiede investimenti e regole, questo è quello che oggi stiamo cominciando". APPELLO DI RICCIARDI, ECCO COME AFFRONTARE IL VIRUS

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I consigli di Ricciardi

“Se i miei avvertimenti fossero stati ascoltati – ha tuonato Ricciardi – oggi potremmo vivere normalmente. Va definita l’area da liberare e poi attivare una campagna di motivazione e mobilitazione per liberarsi dal virus in 5-6 settimane e tornare alla vita normale. Ma non si può prescindere da un lockdown di questa durata. Questa strategia richiede enormi sacrifici iniziali ma è di gran lunga migliore rispetto a un lungo yo-yo con chiusure e riaperture, morti e impoverimento economico". “Dobbiamo assolutamente vaccinare quanto prima possibile e quanto più possibile – ha aggiunto il virologo – Madobbiamo anche capire che il vaccino di massa non sarà l’arma di liberazione che ci garantirà il ritorno alla normalità. L’unica cosa che ce la garantirà è la combinazione di più armi". 

Israele modello da imitare: i sei pilastri

Un modello da imitare e seguire, secondo Ricciardi, potrebbe essere quello di Israele puntando su sei pilastri fondamentali: “Vaccinazione di massa, ricorso all'esercito per tracciamento e ricostruzione delle catene dei contagi, aumento dei tamponi, coordinamento centralizzato dei posti letto ospedalieri, campagne di sensibilizzazione della cittadinanza, certificato di vaccinazione abilitante la liberà mobilità dei soggetti immuni“.

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Coronavirus, il bollettino di giovedì 11 marzo 2021

Nelle ultime 24 ore sono stati 25.673 i nuovi casi di coronavirus registrati in Italia, mentre ieri erano stati 22.409. Aumentano i tamponi effettuati: 372.217, contro i 361.040 di ieri. Nel conteggio, dallo scorso 15 gennaio, rientrano anche i test antigenici rapidi. La percentuale di positivi considerando il totale dei tamponi è al 6,89% (ieri 6,2%), ma il dato è influenzato dal conteggio dei test antigienici rapidi che si sommano a quelli molecolari. Sono 373 i morti, 32 i pazienti in più in terapia intensiva. È questo il quadro che emerge dal bollettino del Ministero della Salute dell'11 marzo.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.