Coronavirus, morto dopo il vaccino Astrazeneca: "Correlazione eziologica tra il decesso e la somministrazione della dose"
Stefano Paternò, militare di 43 anni, ha perso la vita pochi giorni dopo essersi sottoposto alla prima dose del vaccino AstraZeneca: ecco cosa è successo
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Coronavirus, morto dopo il vaccino Astrazeneca: “Correlazione eziologica tra il decesso e la somministrazione della dose"
Se da una parte stanno ottenendo molto successo i “loro" Open Day sparsi per l'Italia, dall'altra continuano a verificarsi casi di morti dovute alla somministrazione di questi vaccini: si tratta del siero AstraZeneca, uno dei quattro antidoti al coronavirus autorizzati dall'Ema e che ha causato effetti drammatici nel corso delle settimane (anche se in realtà, va precisato, non è stato l'unico). Tra le persone “uccise" dal vaccino Vaxzevria c'è anche il militare Stefano Paternò che è deceduto il 9 marzo scorso a Misterbianco, in provincia di Catania, quindici ore dopo essersi sottoposto alla prima dose. É stata subito aperta un'indagine su questa morte sospetta e il responso ufficiale è di poche ore fa: esiste una certificata relazione tra la somministrazione del vaccino e la morte del militare 43enne. A riportarlo è Ansa.it. VACCINO MODERNA EFFICACE AL 100%: ECCO IN QUALI CASI
I dettagli sulla morte
“La causa ed i mezzi del decesso di Stefano Paternò – hanno fatto sapere i consulenti della Procura di Siracusa che stanno indagando sul caso – devono essere ricondotti all'arresto irreversibile delle funzioni vitali, consecutivo ad Ards (sindrome da di stress respiratorio acuto), e sussiste correlazione eziologica tra il decesso e la somministrazione del vaccino anticovid19 AstraZeneca". É stato appurato, inoltre, che Paternò aveva già contratto il Covid-19 (a sua insaputa), da qui l' “esagerata" risposta immunitaria dell'organismo dopo la somministrazione di Vaxzevria. Si escludono, inoltre, responsabilità del personale sanitario che si è occupato della vaccinazione di Paternò. TERZA DOSE DEL VACCINO, ECCO QUANDO DOVRÁ ESSER FATTA
Coronavirus, riceve seconda dose di vaccino diversa dalla prima: ecco cosa è successo in Campania
E a proposito di questo, un altro episodio incredibile che riguarda la somministrazione dei vaccini anti Covid in Italia, avvenuto stavolta a Castellammare di Stabia (in Campania): una donna, come riportato da Today.it, si è recata ieri nell'hub vaccinale del rione Moscarella, nel napoletano, per sottoporsi alla seconda dose del vaccino ma si è trovata di fronte a una brutta sorpresa. Gli infermieri infatti hanno commesso un errore madornale inoculando alla signora, un'insegnante, una dose del siero Comirnaty (Pfizer) invece che una dell'antidoto Vaxzevria: la paziente infatti nelle scorse settimane aveva ricevuto come prima dose il vaccino ex AstraZeneca e lo stesso sarebbe dovuto accadere al secondo appuntamento. LA DOTT.SSA CAPUA: “USIAMO QUESTI MESI PER VACCINARE O SI DOVRÁ RICHIUDERE"
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Cosa è successo
Gli infermieri che hanno commesso il clamoroso errore si sono accorti di quanto avvenuto soltanto dopo aver inoculato il siero Vaxzevria alla professoressa, che ha subito chiamato i carabinieri: i sanitari responsabili dell'inoculazione errata del vaccino sono stati denunciati mentre la donna è stata posta sotto farmacovigilanza per monitorare eventuali reazioni avverse. Se ne saprà di più nei prossimi giorni.
Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.
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