Coronavirus, obbligo Green Pass per i lavoratori pubblici: le linee guida chieste da Matteo Salvini
A partire dal 15 ottobre i lavoratori della Pubblica Amministrazione (e non solo) saranno obbligati a presentare il Green Pass per entrare al lavoro, provvedimento adottato dal Governo per tenere il più a bada possibile il coronavirus e, in seconda battuta, convincere gli ultimi scettici a vaccinarsi. I dipendenti pubblici dovranno attenersi a una serie di linee guida ideate dal Ministro della PA Renato Brunetta, in collaborazione con il Ministro della Salute Roberto Speranza, che regoleranno il ritorno al lavoro in ufficio e l’abbandono definitivo dello smart working. Vediamo di cosa si tratta, come riportato da Notizie.it.
Le regole per i lavoratori pubblici
I dipendenti della PA (ma anche i visitatori, le autorità politiche e i componenti delle giunte e delle assemblee delle autonomie locali e regionali) che non saranno provvisti di Green Pass verranno allontanati con perdita di retribuzione fino alla presentazione del “certificato verde”. Inclusi nel provvedimento anche tutti i lavoratori che si rechino in un ufficio per svolgere un’attività propria o per conto del datore di lavoro (gli addetti alla manutenzione, i baristi all’interno degli spacci, i fornitori, i corrieri ecc.). Gli utenti, invece, non avranno nessun obbligo di Green Pass. Esentati anche tutti i lavoratori della PA che non possono vaccinarsi (ma dovranno presentare il certificato medico). Previsti rigidi controlli a tappeto che interesseranno ogni giorno non meno del 20% del personale. VACCINO mRNA SOSPESO PER I GIOVANI: ECCO DOVE E PERCHÉ
Le richieste di Salvini
Matteo Salvini però, leader della Lega, ha sollevato un problema (e con lui il Governatore del Veneto Luca Zaia): come comportarsi con i 590mila lavoratori non vaccinati se la validità dei tamponi resta di 48 ore? Da qui la richiesta di Salvini di allungare la durata degli stessi. “Allungare la durata minima del Green Pass da 48 a 72 ore è possibile – ha twittato il politico – anzi doveroso e previsto dall’Europa. Evitare caos, blocchi e licenziamenti il 15 ottobre è fondamentale”.
CONTINUA A LEGGERE
Ecco come si ottiene il Green Pass e le differenze tra il GP solo italiano e quello europeo
Il Green Pass si ottiene in tre modi diversi: presentando un tampone negativo effettuato 48 ore prima della richiesta del GP, certificando che si è contratto il Covid al massimo sei mesi prima della richiesta del GP e dopo essersi vaccinati. Proprio in quest’ultimo punto risiede una differenza sostanziale: il Green Pass per eventi e attività in Italia potrà essere ottenuto subito dopo la somministrazione della prima dose (Pfizer, Moderna, Vaxzevria o il monodose Johnson&Johnson), per quello europeo si dovrà completare l’intero ciclo vaccinale e attendere 15 giorni dalla somministrazione della seconda dose. Il Green Pass avrà una valenza di dodici mesi per i vaccinati, di sei mesi per i guariti dal Covid e di 48 ore per i non vaccinati.
Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.