Coronavirus, l’ultimo decreto ha introdotto l’obbligo vaccinale per l’intero personale medico e sanitario
Per potenziare la campagna vaccinale ed evitare possibili defezioni, il Governo Draghi ha deciso di introdurre l’obbligo di vaccinazione contro il Coronavirus non solo per il personale medico ma anche per infermieri, operatori delle Rsa e lavoratori delle farmacie. L’obiettivo è quello di tutelare la salute pubblica e la non osservanza può portare anche a delle sanzioni: chi non rispetta l’obbligo, infatti, sarà affidato a mansioni diverse, anche inferiore; nel caso in cui non sia possibile affidare nuove mansioni ai soggetti vaccinati, però, è possibile ricorrere alla sospensione dal lavoro senza retribuzione o compensi fino all’assolvimento dell’obbligo vaccinale, fino al termine della campagna vaccinale o al più tardi fino al 31 dicembre 2021. Leggi anche Coronavirus, ecco quali Regioni cambiano colore oggi e cosa si può fare: scuole, negozi e spostamenti, cosa cambia?
Il 21 aprile manifestazione a Roma contro l’obbligo vaccinale
Anche se la notizia dell’obbligo vaccinale è stata accolta con favore dalla stragrande maggioranza dei soggetti coinvolti, c’è in realtà chi ha intenzione di ribellarsi all’obbligo e per questo scenderà in piazza. Il prossimo 21 aprile, come riporta Repubblica.it, è stata convocata una manifestazione in piazza Montecitorio a Roma con pullman che partiranno da tutta Italia. Il portavoce della manifestazione è David Gramiccioli, che sta raccogliendo adesioni sulla pagina Facebook di Umana Gente al grido di “Riapriamo l’Italia”. Coronavirus, il virologo Gentile: “Dosi di vaccino non sufficienti, quarta ondata inevitabile”
Altre manifestazioni sono già in programma
Personale medico, sanitario e non solo: tra le persone che scenderanno in piazza il 21 aprile ci sarà anche personale scolastico, professionisti e altre categorie. I manifestanti scenderanno in piazza per chiedere libertà, vaccinale ma non solo. In realtà sono tante le manifestazioni in programma e altre già avvenute: ieri centinaia di persone sono scese in piazza a Roma, mentre sabato un migliaio di persone – radunate dal Movimento 3V – si sono date appuntamento a Ravenna. Prossimi appuntamenti a Milano il primo maggio e a Roma il 2 giugno. Leggi anche Coronavirus, nuovo Comune della Sicilia in zona rossa: ecco cosa sta succedendo a Marsala
CONTINUA A LEGGERE
Le dichiarazioni di un’esponente del Movimento 3V
Come spiegato da Delia Patacchiola, nel direttivo del Movimento 3V, “noi vorremmo solo che le persone sappiano quali sono gli effetti collaterali e in base alle informazioni corrette, ammesso che ce ne siano, possano accettare o meno di sottoporsi all’iniezione. Dai banchetti informativi che abbiamo allestito in varie città abbiamo capito che le persone sono un po’ confuse sulla composizione e gli effetti. In pratica l’ultima fase di sperimentazione le case farmaceutiche la stanno facendo ora, sugli anziani e i fragili”.
Le dichiarazioni dell’avvocato Holzeisen
Circa il 5% dei sanitari fa parte dei no-vax, ma molti di questi dopo il decreto che ha introdotto l’obbligo si sono affrettati a prenotare il vaccino. Secondo Renate Holzeisen, avvocato di Bolzano ed esponente politico di +Europa che su Telegram ha lanciato l’iniziativa “La mia salute non è in vendita”, “La previsione di un obbligo vaccinale con le sostanze sperimentali basate su tecnica genica, venduti alla popolazione come vaccini, costituisce una violazione anche della dichiarazione di Helsinki e della Convenzione di Oviedo del Consiglio d’Europa”.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.