Coronavirus, occhi puntati su varianti e sottovarianti
Il Coronavirus, da ormai alcune settimane, fa un po’ meno paura: diminuiscono i nuovi casi, così come le ospedalizzazioni e i decessi. Questo, però, non vuol dire che sia diventato innocuo: la diffusione resta ancora alta e bisogna continuare a prestare massima attenzione. La variante predominante, al momento, è Omicron, di cui si è visto come può colpire anche i bambini attraverso specifici sintomi. Inoltre, sono già state individuate alcune sottovarianti e scoperti anche qui dei nuovi specifici sintomi. In particolare, si è parlato soprattutto di Omicron 2 e 3.
Cosa sappiamo sulle sottovarianti di Omicron
Secondo gli esperti, tra le sottovarianti la più contagiosa è Omicron 2: stando ad alcuni studi, come riporta Quifinanza.it, questa sottovariante si trasmetterebbe più facilmente. Non sembrano esserci, invece, differenze per quanto riguarda la gravità della malattia. Omicron 2, però, possiederebbe proprietà in grado di ridurre l’effetto protettivo della vaccinazione contro le infezioni: è quanto emerge da uno studio danese che ancora deve essere sottoposto a revisione paritaria.
Migliora la situazione in Italia
In Italia, la situazione, è in graduale e costante miglioramento: nella settimana dal 7 al 13 febbraio l’incidenza a livello settimanale è scesa a 704 casi per 100mila abitanti, contro i 988 della settimana precedenza. L’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è pari a 0,77, mentre cala il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e nei reparti ordinari. Questo, però, non significa che il Covid-19 sia diventato innocuo. Leggi anche Coronavirus, l’annuncio dell’AIFA su quarta dose di vaccino e obbligo vaccinale
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Le fasce di età maggiormente colpite
La fascia maggiormente colpita, in questo momento, è quella dei più giovani: in particolare la fascia d’età 0-9 anni, con un’incidenza pari a 1.388 casi per 100mila abitanti; subito dopo troviamo la fascia di età 10-19, con un’incidenza pari a 1.117. In entrambi i casi il trend è comunque in diminuzione. L’incidenza più bassa si rileva nelle fasce di età 70-79 e 80-80 anni: 335 e 363 casi ogni 100mila abitanti.
La situazione nelle Regioni
Per quanto riguarda l’andamento Regionale, troviamo classificate a rischio alto Abruzzo e Liguria, ma la causa è l’impossibilità di valutazione per incompletezza dei dati inviati. Cinque le Regioni a rischio moderato: Calabria, Friuli Venezia Giulia, Molise, Puglia e Sardegna. Le altre Regioni e province autonome sono classificate a rischio basso. Per quanto riguarda i colori delle Regioni, l’unica in zona arancione è il Friuli Venezia Giulia. In zona gialla troviamo Calabria, Emilia Romagna, Puglia, Sardegna, Toscana, Abruzzo, Marche, Piemonte e Valle d’Aosta. Le altre Regioni sono in zona bianca.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.