Coronavirus, per Remuzzi le epidemie in Italia sono tre, ecco perché

Coronavirus, Remuzzi (direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri) sostiene che le epidemie in Italia sarebbero tre, ecco perché

Coronavirus, immagine di repertorio fonte ANSA.
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Coronavirus, liberi spostamenti in Italia a partire dal 3 giugno

Sono ormai trascorsi oltre tre mesi da quel 10 marzo, data in cui il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte sottoscrisse un DPCM secondo cui era stata posta la quarantena obbligatoria per l'Italia intera. Il provvedimento era stato necessario dal momento che il nuovo coronavirus, altrimenti detto covid-19 o ancora Sars-CoV2, si stava espandendo a macchia d'olio in tutto il nostro Paese, con un incremento non indifferente giorno per giorno. Dopo l'inizio della fase 2, in vigore dal 4 maggio, a partire da lunedì 18 maggio c'è stata la riapertura di alcune attività, mentre dalla giornata di mercoledì 3 giugno è subentrato un nuovo e ulteriore allentamento delle misure restrittive con liberi spostamenti all'interno del Paese e l'abolizione dell'autocertificazione.

Dopo oltre 3 mesi di emergenza, il virus presenta ancora contorni misteriosi

A distanza di oltre tre mesi dall'inizio dell'emergenza e a distanza di quasi 4 mesi dal primo caso di coronavirus accertato in Italia (e non importato dalla Cina) sono state scoperte molte cose sul nuovo coronavirus, altrimenti detto Sars-Cov2 o ancora covid-19. Al netto di queste (tante) cose scoperte, ce ne sono però ancora molte altre (fin troppe) ancora da scoprire. La comunità scientifica è dunque al lavoro per fare chiarezza su questi contorni che rimangono ancora misteriosi intorno a questo virus che sta tenendo sotto scacco non solo la salute, ma anche l'economia del mondo intero.

Remuzzi: “In Italia le epidemie sono tre, ecco perché"

Si sono lette in questi mesi tante tesi, tra le più disparate, riguardo il motivo secondo il quale l'epidemia si è così tanto accanita sulla Lombardia risparmiando, seppur solo parzialmente, il resto delle regioni italiane e in particolare soprattutto quelle meridionali. E' per questo che anche Giuseppe Remuzzi, diretto dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri) ha voluto dire la sua in merito, sostenendo che l'Italia ha vissuto “tre diverse manifestazioni dell'epidemia", per l'appunto una al nord, una al centro e un'altra al sud, tutte diverse tra di loro, stando a quanto riporta il sito “adnkronos.com“.


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Inspiegabile altrimenti i casi ridotti al sud nonostante la partenza di molte persone dal nord

Remuzzi avvalora questa sua tesi facendo notare che nel momento in cui circolava la notizia della chiusura della Lombardia, molte persone (oltre 800 solo da Milano) hanno preso il primo treno per fuggire verso sud. E nonostante questo i contagi sono stati molto contenuti. Secondo il direttore del Mario Negri non può essere solo il risultato del distanziamento e delle norme generali anti-covid19 e il fatto non potrebbe essere spiegato altrimenti se non con il fatto che il nord, il centro e il sud Italia abbiano avuto a che fare con tre diverse manifestazioni dell'epidemia stessa.

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Coronavirus, dati aggiornati in Italia al 12 giugno 2020

Sulla base dei dati diffusi dalla Protezione Civile nella giornata di oggi, venerdì 12 giugno 2020, in Italia i casi di persone attualmente contagiate da Coronavirus risultano essere 38.997 (-1640 rispetto alla giornata di ieri). Le persone decedute dall'inizio dell'epidemia sono 34.223 (+56 rispetto a ieri), mentre i guariti/dimessi 173.085 (+1747). Le persone ricoverate in terapia intensiva, invece, risultano 227 (-9). In generale, il totale dei casi è di 236.305 (+0,1%).

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Salvatore Russo

Sono un appassionato di meteorologia fin dall'adolescenza, laureato in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali. Durante questi anni ho gestito diverse pagine Facebook che trattano di meteorologia, facendo inoltre l'articolista a livello amatoriale di un portale che si occupa proprio della materia.