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Coronavirus, perché alcune persone sono asintomatiche e altre rischiano forme gravi? Nuovo studio pubblicato su Nature

Coronavirus, perché alcune persone sono asintomatiche e altre rischiano forme gravi? Nuovo studio pubblicato su Nature. I dettagli

Coronavirus, perché alcune persone sono asintomatiche e altre rischiano forme gravi? Nuovo studio pubblicato su Nature
Archivio (Foto Pixabay)

Coronavirus, perché alcune persone sono asintomatiche e altre rischiano forme gravi? Nuovo studio pubblicato su Nature

Sulla rivista scientifica Nature è stato pubblicato un nuovo studio scientifico sulla pandemia. Gli scienziati stanno iniziando a capire perché alcune persone si ammalano gravemente mentre altre possono invece essere asintomatiche. I ricercatori hanno osservato che diversi fattori possono spiegare il motivo di questa differenza di risposta al virus. Gli scienziati hanno scoperto che alcune forme gravi possono essere spiegate da condizioni immunologiche e genetiche, oppure da patologie croniche preesistenti e da altri fattori come l’età avanzata e il sesso maschile. Leggi anche: Coronavirus, ecco quali Regioni rischiano la zona rossa da lunedì 26 aprile 2021

Studio pubblicato su Nature

Il nuovo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature Medicine. I ricercatori hanno cercato di spiegatre la diversa risposta all’infezione. Hanno partecipato allo studio gli scienziati del Wellcome Sanger Institute, della Newcastle University, dell’University College di Londra, dell’Università di Cambridge e dell’European Bioinformatics Institute del Laboratorio europeo di biologia molecolare (EMBL-EBI), come riporta Fanpage.it. I ricercatori hanno esaminato 130 campioni di sangue di persone positive al Coronavirus, con quadro clinico che variava da asintomatico a criticamente grave. Leggi anche Coronavirus, 11 Regioni verso la zona gialla. Gelmini: “Forse saranno di più”. La situazione

La differenza di risposta al virus

E’ stata effettuata una valutazione dettagliata delle proteine e dei recettori presenti sulla superficie cellulare. Sono state scoperte discordanze qualitative e quantitative nei tipi di cellule immunitarie coinvolte nella risposta all’infezione. Nelle persone senza sintomi, il team ha riscontrato un aumento dei livelli di cellule B che producono anticorpi. Chi ha avuto sintomi gravi invece ha mostrato una carenza di queste stesse cellule. I pazienti con sintomi da lievi a moderati avevano alti livelli di cellule B e cellule T helper, le persone con sintomi gravi mostravano una mancanza di queste cellule immunitarie e un aumento incontrollato dei monociti e dei linfociti T killer, i cui livelli elevati possono portare a infiammazione polmonare. I pazienti più gravi avevano anche più cellule che producono piastrine, aumentando il rischio di coaguli nel sangue. Leggi anche Coronavirus, Draghi avverte: “Ok ai vaccini ma non sappiamo quando finirà la pandemia”. Le parole del Premier

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I risultati

I risultati che forniscono una spiegazione del modo in cui l’infezione determina un diverso quadro clinico nei pazienti, rivelando differenze immunologiche che possono permettere di identificare le persone con un più alto rischio di sviluppare forme di Covid-19 moderate e gravi. I ricercatori possono anche individuare nuove terapie per proteggere i pazienti dall’infiammazione e dalle complicazioni della malattia.

Le dichiarazioni dei ricercatori

Menna Clatworthy, autrice senior della ricerca ha dichiarato che: ‘Questo è uno degli studi più dettagliati finora condotti sulla risposta immunitaria nell’infezione da coronavirus e inizia ad aiutarci a capire perché alcune persone si ammalano più gravemente mentre altre combattono il virus senza nemmeno sapere di averlo’

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.

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