Coronavirus, Perugia e tutta la sua provincia in lockdown: ecco fino a quando e cosa succede in Umbria
Il coronavirus continua ad affliggere l’Italia e, nonostante la situazione sia sensibilmente migliorata in gran parte del Paese, alcuni territori soffrono ancora molto la morsa del COVID-19. Tra questi c’è anche la città di Perugia, parte di una regione (l’Umbria) che sta faticando a tornare alla “normalità” e soggetta a continui passaggi tra zona gialla e arancione. Nel capoluogo umbro le cose si stanno facendo sempre più difficili a causa del boom di di positivi alle nuove varianti inglese e brasiliana del virus, di conseguenza come riportato da Adnkronos la Commissione Regionale ha deciso che Perugia e tutta la sua provincia entreranno in lockdown da lunedì 8 a domenica 21 febbraio 2021. In zona rossa nello stesso periodo anche i comuni di Amelia, Attigliano, Calvi dell’Umbria, Lugnano in Teverina, Montegabbione e San Venanzo della provincia di Terni. IL GOVERNO DRAGHI DECIDERÁ SUGLI SPOSTAMENTI TRA REGIONI: LO SCENARIO
A Perugia coprifuoco anticipato alle ore 21: ecco tutti i dettagli
Il Sindaco di Perugia Andrea Romizi, inoltre, nei giorni scorsi ha firmato una nuova ordinanza con la quale – a partire dal 30 gennaio 2021 e fino al prossimo 14 febbraio – il coprifuoco sarà anticipato alle ore 21 fino alle 05 del mattino, salvo le solite comprovate esigenze di lavoro, necessità o salute da dichiarare attraverso l’autocertificazione. Inoltre, è disposto il divieto di consumare alimenti e bevande all’aperto nei luoghi pubblici e aperti al pubblico per l’intero arco della giornata. Non sarà possibile neanche procedere con la loro distribuzione mediante distributori automatici per l’intera giornata. Per quanto riguarda il capitolo della spesa, sarà consentito effettuarla soltanto una volta al giorno da parte di un solo componente della famiglia. Infine, viene disposto il divieto di svolgere attività sportive e ludiche di gruppo in parchi e aree verdi, nonché di utilizzare le aree gioco nei medesimi parchi ed aree verdi. LOCKDOWN DURO ANCHE IN UN’ALTRA REGIONE: ECCO QUALE
Ecco le regioni che stanno per diventare zone arancioni
Nelle ultime ore l’attuale Ministro della Salute Roberto Speranza ha confermato il proseguimento dell’ordinanza emanata a partire da giorno 1 febbraio e attualmente in vigore fino al 15 febbraio. Secondo il Comitato Tecnico Scientifico queste disposizioni dovrebbero restare in vigore almeno fino a giorno 5 marzo. Le zone italiane che a partire da giorno 8 febbraio saranno classificate in zona arancione sono l’Umbria, la Puglia, la Sicilia e la provincia autonoma di Bolzano. Quest’ultima attuerà ulteriori restrizioni, al fine di limitare l’incremento del tasso di positività. La Sardegna passerà da arancione a gialla. Le altre regioni resteranno gialle, ma all’interno dei territori saranno le istituzioni, qualora fosse necessario, a intervenire localmente decretando micro aree rosse. Per limitare la diffusione del contagio dal virus Sars CoV2, a un anno dall’inizio della pandemia in tutto il mondo, l’Italia ha deciso di circoscrivere alcune zone a maggiore rischio ed evitare che il numero dei soggetti positivi al Covid-19 possa aumentare ancora. MASCHERINA FFP2 OBBLIGATORIA IN ITALIA? ECCO LA VERITÁ
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Scattano le micro aree rosse
Il Governatore della Regione Abruzzo ha confermato l’istituzione della zona rossa per i comuni Tocco da Casauria, Atessa e San Giovanni Teatino. Il Presidente della Regione Toscana ha richiesto la zona rossa per il comune di Chiusi, in provincia di Siena. La provincia autonoma di Bolzano, nonostante i dati la classificherebbero zona arancione, ha deciso di disporre un lockdown per almeno tre settimane a partire da lunedì 8 febbraio.
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