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Martedì 12 Novembre
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Coronavirus, primi due casi in Italia: c’è la conferma di Giuseppe Conte. I sintomi e le cose da sapere

Coronavirus, il premier Giuseppe Conte conferma i primi due casi in Italia, a Roma. Si tratta di due turisti cinesi. Chiuso il traffico aereo da e per la Cina

Coronavirus, primi due casi in Italia: c’è la conferma di Giuseppe Conte. I sintomi e le cose da sapere
Coronavirus, primo vittima in Europa

Coronavirus, primi due casi confermati in Italia: lo annuncia Conte

Primi due casi di Coronavirus confermati in Italia, a Roma, nella serata di giovedì. Come si legge su Repubblica.it, si tratta di due turisti cinesi. Ad annunciarlo è stato il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi con il ministro della salute Roberto Speranza.

Coronavirus, chiuso il traffico aereo da e per la Cina

Ed è già stata annunciata una prima misura: il traffico aereo da e per la Cina è chiuso. Sigillata la stanza di hotel in cui soggiornavano i due cinesi, arrivati in un pullman con a bordo turisti arrivati in Italia con lo stesso tour operator della coppia soccorsa ieri in un albergo del centro della città.

Coronavirus, Italia non impreparata

Misure di prevenzioni ulteriori potrebbero essere applicate, nelle prossime ore, nei confronti di veicoli e persone con cui erano entrati in contatto i due: l’Italia non si è fatta trovare impreparata al coronavirus, che intanto continua a fare contagi in Cina e non solo.

Coronavirus, a Civitavecchia turisti bloccati su una nave da crociera

In Italia i casi sospetti sono diversi e saranno confermati o negati nelle prossime ore. A far discutere quest’oggi è stato il caso riguardante una nave da crociera, con a bordo diversi turisti cinesi, bloccata a Civitavecchia perché con alcuni passeggeri sospettati di essere stati contagiati dal coronavirus. I test effettuati sui due passeggeri sospettati sono risultati negativi, come si legge su Ansa.it. I turisti imbarcati sulla nave, 751 dei quali cinesi, intanto restano isolati e non possono scendere. 

Coronavirus, si può parlare di pandemia. Ma il panico è sbagliato

Il Coronavirus, come dichiarato dalla virologa e ricercatrice Ilaria Capua al Corriere.it prima della conferma dei due casi in Italia, è stato trasmesso all’uomo dal pipistrello. L’ultimo bollettino parla di 170 morti in Cina e quasi 8.000 persone contagiate: si può parlare di pandemia. Il virus, fa sapere l’esperta, ha una letalità non altissima: può colpire chiunque ma non ucciderà tutti. Il panico e la psicosi, quindi, sono atteggiamenti addirittura controproducenti: l’Italia è attrezzata per affrontare l’esigenza. Come per ogni malattia infettiva, anche per il coronavirus c’è un periodo di incubazione che va in genere dai 3 ai 10 giorni. I sintomi più comune sono febbre, tosse e difficoltà respiratorie; nei casi più gravi l’infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte. 

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Nunzio Corrasco

Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.

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