Coronavirus, quarta dose per tutti in autunno? Ecco cosa dicono gli esperti

Covid-19, si discute sulla possibilità di somministrare la quarta dose a tutta la popolazione in autunno. Il parere degli esperti in merito

Coronavirus, quarta dose per tutti in autunno? Ecco cosa dicono gli esperti - Foto Pixabay
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Quarta dose di vaccino contro il Coronavirus per tutti in autunno? Ecco il parere degli esperti

Ci si sta interrogando, tra esperti e addetti ai lavori, sulla possibilità di somministrare la quarta dose a tutti in autunno. Al momento la quarta dose del vaccino contro il Coronavirus è raccomandata agli immunocompromessi, agli over 80, ai soggetti fragili dai 60 anni in su e residenti nelle Rsa. Con l'arrivo dei mesi freddi potrebbero nuovamente aumentare i casi di Covid-19: sarà quindi necessaria un'altra dose di vaccino per tutta la popolazione?

Perno: “I soggetti fragili necessitano del booster, per tutti gli altri non abbiamo riscontri"

Federico Perno, direttore dell'Unità di Microbiologia all'Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, ha spiegato che “con le tre dosi abbiamo salvaguardato la maggioranza della popolazione. I soggetti fragili necessitano del booster per raggiungere il livello di protezione dei sani. Per tutti gli altri non abbiamo riscontri della necessità di una quarta dose, perché non ci sono evidenze che stimoli il sistema immunitario più della terza", è quanto si legge su Corriere.it.

Abrignani: “È possibile che in ottobre avremo un nuovo vaccino"

Con tre dosi, come dimostrato dagli studi, la protezione dall'infezione è al 75% nei confronti di Delta e al 60% per quanto riguarda Omicron. È invece superiore al 90%, con tutte le varianti, la protezione da malattia grave e morte. Come spiega Sergio Abrignani, professore ordinario di Patologia generale e immunologia all'Università Statale di Milano e direttore dell'Istituto “Romeo ed Enrica Invernizzi", “in merito alla quarta dose, aumentare gli anticorpi neutralizzanti contro il ceppo Wuhan serve a poco nei soggetti sani e immunocompetenti. Adesso serve un vaccino che cambi la qualità della risposta immunitaria, non la quantità. È possibile che in ottobre avremo un nuovo vaccino basato sulla Spike di Omicron. Non sarà dunque un richiamo, ma una nuova vaccinazione con un preparato diverso".

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Remuzzi: “Non è chiaro cosa potrà succedere con le varianti ibride"

Tanto, ovviamente, dipenderà anche dalle varianti. Secondo Giuseppe Remuzzi, direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri e professore chiara fama di Nefrologia all'Università degli Studi di Milano, “non è chiaro cosa potrà succedere con il diffondersi delle varianti ibride e se risponderanno ai vaccini, ma per ora dobbiamo usare quello che abbiamo. È importate che tutti i candidati alla terza dose completino il ciclo".

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Biagio Romano

Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.