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Coronavirus, Ribera in zona rossa: Sicilia in difficoltà, l’ordinanza del Presidente Musumeci

Il Presidente della Sicilia Nello Musumeci ha inserito in zona rossa anche il Comune di Libera, in provincia di Agrigento: tutte le info

Coronavirus, Ribera in zona rossa: Sicilia in difficoltà, l’ordinanza del Presidente Musumeci
Foto Ansa

Coronavirus, Ribera in zona rossa: Sicilia in difficoltà, l’ordinanza del Presidente Musumeci

La Sicilia è al momento in zona arancione, quindi nella fascia di medio rischio di circolazione del coronavirus, ma diverse località nelle scorse ore sono state “retrocesse” in zona rossa a causa dell’alto numero di nuovi positivi. Troppo rischioso continuare a tenere aperte alcune attività, oltre che non limitare gli spostamenti dei cittadini (soprattutto i meno responsabili): da queste riflessioni, e dai dati concreti forniti dalle strutture ospedaliere locali, alcuni Comuni siculi stanno ripiombando nel lockdown. L’ultimo in ordine cronologico è quello di Ribera, in provincia di Agrigento, che dal 25 marzo al 6 aprile sarà in zona rossa. LE POSSIBILI MISURE DEL NUOVO DPCM DRAGHI

Cosa succede a Ribera

Il Presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci ha firmato l’ordinanza che, appunto, inserisce Ribera nell’elenco dei Comuni in zona rossa: la località agrigentina si aggiunge a Serradifalco, Trabia, Santa Maria di Licodia, Sciacca, Regalbuto, Caltanissetta, Palma di Montechiaro, Caltavuturo e Scicli (tutte con date di scadenza diverse). In tutti questi paesini e cittadini varranno quindi le regole del lockdown, in attesa che la situazioni migliori. E poco più su, in Campania, la situazione non è affatto migliore… ECCO QUANDO POTRÁ RIPARTIRE L’ITALIA: I RISULTATI DI UNO STUDIO

Marcianise in lockdown speciale. L’ira del Sindaco: “É colpa degli imbecilli, fiducia terminata”

Non sono bastati gli appelli e gli inviti al buonsenso: a Marcianise, in provincia di Caserta, si è assistito nuovamente a un weekend ricco di assembramenti e, purtroppo, povero di controlli da parte delle forze dell’ordine. Uno scenario inconcepibile, sia perché la Campania è tuttora zona rossa e sia perché evidentemente alla cittadinanza locale non è ancora chiara (dopo oltre un anno) la situazione. Chi le idee ce le ha ben chiare però è il Sindaco Antonello Velardi, furioso con gli irresponsabili e che ha deciso di affidarsi al lockdown totale nel prossimo fine settimana, una zona rossa rafforzata per tentare di arginare la diffusione del contagio. A comunicarlo è stato lui stesso con un post rabbioso sul suo profilo ufficiale Facebook.

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La rabbia del Sindaco di Marcianise

“Chiuderemo tutto – ha dichiarato Velardi – la prova è fallita: nel weekend si sono ripetuti gli assembramenti in prossimità degli esercizi commerciali in tutta Marcianise. Tutto questo mentre i contagi continuano a crescere, con un indice di positività superiore a quello regionale. E cresce anche il numero dei morti”. “Le immagini festanti – ha proseguito – di tanti imbecilli stridono con quelle delle ambulanze che ancora oggi ho visto sfrecciare per Marcianise, da un capo all’altro, segno di un’emergenza continua. A nulla sono valsi gli inviti alla necessaria prudenza. Appelli inascoltati e la fiducia è terminata”. 

Le misure previste

Antonello Velardi chiuderà con ogni probabilità alle ore 14 bar, pasticcerie, pizzerie, ristoranti e tabaccherie. Una misura forte ma, a quanto pare, inevitabile. “Valuteremo – ha aggiunto il Sindaco – cosa fare per i negozi di alimentari e consentiremo solo la vendita in delivery, quindi non da asporto. Chiesa e cimiteri resteranno aperti dato il grande ordine che ho visto tra le persone che hanno frequentato questi luoghi”. Previsti controlli mirati nelle piazze e nei luoghi all’aperto, anche se le stesse forze dell’ordine sono state bacchettate da Velardi…

Il rammarico del Sindaco Velardi

“Mi dispiace molto prendere una decisione così drastica – ha aggiunto Velardi – ma me lo impone la mia coscienza. Non sono riuscito a far ragionare né coloro che dovevano rispettare i divieti né coloro che dovevano effettuare i controlli. Le associazioni di categoria si sono limitate a divertirsi su Facebook. Pagheremo tutti, e non è giusto: lo so, ma non posso favorire morti e malattie”.

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Nunzio Corrasco

Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.

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