Coronavirus, Ricciardi invita a non abbassare la guardia: “Il virus non scomparirà”
Il Coronavirus, dopo l’esplosione di casi tra dicembre e gennaio, ora inizia a fare meno paura. Cala il numero dei nuovi casi, la situazione negli ospedali non è critiche: è per questo motivo che il Governo sta iniziando ad allentare le restrizioni. Secondo gli esperti, però, non bisogna abbassare la guardia perché “il virus non scomparirà: una nuova malattia si è aggiunta a quelle che già conoscevamo. Ed è molto più grave dell’influenza”, ha dichiarato Walter Ricciardi.
Ricciardi: “Per i non vaccinati il virus resta molto temibile”
Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza e professore di Igiene all’università Cattolica di Roma ha rilasciato un’intervista ai microfoni de La Repubblica: “Non dobbiamo pensare che sia tutto finito. Certo, i risultati raggiunti devono soddisfarci, ma il virus continua a circolare e ci vuole ancora attenzione: abbassare le difese rende possibile un ritorno di fiamma dell’epidemia. Ci sono ancora 5 milioni di non vaccinati che tengono alto il numero dei morti. Per loro il virus resta molto temibile”.
Ricciardi: “Green Pass e vaccinazione perni della nuova normalità”
Secondo Ricciardi, l’obbligo di Green Pass “serve ancora. Insieme alla vaccinazione deve diventare uno dei due perni della nuova normalità. Se li togliamo siamo a rischio. Sarebbe la terza volta che facciamo lo stesso errore, il terzo anno in cui pensiamo che tutto sia finito e poi ci troviamo con la curva che risale. Deve essere chiaro a tutti: il virus circola ed è temibile. Prr tutto questo 2022 obbligo vaccinale e Green Pass vanno mantenuti. Siamo ancora in un anno di passaggio. Va visto cosa succederà a ottobre per capire se il virus si ripresenterà e con quale veemenza”. Leggi anche Coronavirus e Super Green Pass, nuovi obblighi in vigore da domani. Ecco cosa cambia
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Ricciardi sul richiamo del vaccino: “Potrebbe essere necessario farne con periodicità”
Proprio a proposito del vaccino, Ricciardi ha dichiarato che “è possibile che ci sia una attenuazione della protezione nei vaccinati e che diventi necessario fare richiami con periodicità. Non è detto che debba avvenire con cadenza annuale: bisogna aspettare i dati. Sicuramente si dovrà partire dai fragili ma poi, con ogni probabilità, lo dovremo fare tutti”.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.