Coronavirus, risalita la curva contagi, il virologo Galli: "Ecco dove abbiamo sbagliato"

La seconda ondata di contagi è stata molto più aggressiva della prima e dopo le feste i contagi sono tornati a salire: l'opinione del professor Galli

L'infettivologo Massimo Galli (Foto Youtube)
1 di 2

Guarda la versione integrale sul sito >

Il professor Massimo Galli ha provato a spiegare le ragioni della recrudescenza dei contagi

Nelle ultime settimane si era registrato un numero decrescente di nuovi positivi che aveva fatto sperare nella ripresa di molte attività. Tuttavia negli ultimi giorni, la curva dei contagi ha ripreso a risalire e ciò ha determinato una nuova battuta d’arresto. Massimo Galli, primario dell’Ospedale Sacco e Ordinario di Malattie infettive presso l’Università degli Studi di Milano, offre la sua interpretazione dell’andamento dei contagi del nostro Paese e imputa l’attuale diffusione del virus agli errori fatti a dicembre. Leggi anche Coronavirus e scuole, pronta la nuova ordinanza che chiuderà  le scuole fino al 31 gennaio.

La soluzione proposta dal professor Galli

Secondo il professor Galli, il primo errore è stato quello autorizzare lo shopping natalizio perché i grandi assembramenti non controllati hanno consentito la diffusione del virus. Nel periodo delle feste poi, i soggetti contagiati hanno trasmesso il Covid-19 ai propri famigliari creando la situazione emergenziale che stiamo vivendo in questi giorni. La soluzione proposta dal noto infettivologo per contrastare l’emergenza sanitaria è quella di dare vita ad una linea più rigorosa, ma continuata, evitando periodi di rigidità intervallati a fasi di rilassamento. Quest’opzione sarebbe forse più gradita ai cittadini, ma forse anche ai commercianti perché darebbe una linearità in grado di offrire maggiore stabilità.

L'illusione e la seconda ondata

Il lockdown generale infatti, secondo Galli, è un fallimento perché crea una crisi economica e sociale con la quale diventa difficile confrontarsi. Una buona alternativa può quindi essere, conciliare le misure di contenimento del Covid-19 con alcune riaperture. L’opinione pubblica italiana dopo il primo lockdown appariva soddisfatta dei risultati ottenuti ed in molti erano convinti di essere riusciti a contenere il virus. La seconda ondata quindi, ha generato uno sconcerto inevitabile. Anche in questo caso si è dovuto procedere ad una chiusura delle attività, anche se meno rigida dello scorso inverno.


Guarda la versione integrale sul sito >

1 di 2
2 di 2

Guarda la versione integrale sul sito >

Chiudere e riaprire le attività economiche, un errore da non ripetere

Spesso autorizzare alcuni comportamenti viene interpretato in modo non corretto alla stregua di una sorta di libera tutti generale, a cui purtroppo non può che seguire un lockdown totale. Le restrizioni sono ormai passate dall'essere una misura emergenziale a diventare una esigenza ormai quasi ordinaria. È una situazione con cui ormai ci stiamo confrontando da mesi. Il periodo successivo alle festività è coinciso con la nota divisione cromatica delle regioni, giallo, arancione e rosso. Il professor Galli sostiene che alcune regioni come il Veneto hanno mostrato presto una notevole risalita della curva dei contagi che avrebbe richiesto un rapido cambiamento di colore da giallo a rosso. Il Paese, stanco ormai della crisi economica e sanitaria, attende risposte concrete.

Guarda la versione integrale sul sito >

2 di 2



Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.