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Coronavirus, rischi per il cuore anche molto tempo dopo l’infezione. Gli studi

Secondo alcuni studi il contagio da Covid-19 aumenta il rischio di condizioni cardiache

Coronavirus, rischi per il cuore anche molto tempo dopo l’infezione. Gli studi
Coronavirus, rischi per il cuore anche molto tempo dopo l'infezione. Gli studi - Foto Pixabay

Perché il Covid-19 non va sottovalutato

Con la variante Omicron il Covid-19 è diventato senza dubbio meno aggressivo: i sintomi sono più blandi, simili a quelli di un’influenza. Questo, però, non deve invitarci ad abbassare la guardia. Le implicazioni, infatti, rimangono tante, anche dopo l’infezione: secondo alcuni studi, rimane alto il rischio di problemi cardiovascolari, come un infarto o un ictus, anche mesi dopo il tampone negativo. Si tratta del Long Covid, una sindrome da studiare ancora bene.

L’esperienza del cardiologo Katz

Stuart Katz, cardiologo, ricevette il suo primo vaccino nel dicembre 2020. Poco prima l’uomo ebbe la febbre. Trascosse le due settimane successive, come riporta Ilmessaggero.it, con tosse, dolori muscolari e breve. Poi iniziò a riprendersi. Ora il cardiologo, che lavora alla New York University, racconta la sua esperienza diretta col Coronavirus. Il giorno di Natale la malattia acuta si placò, Molti sintomi, però, sono rimasti, inclusi alcuni legati al cuore.

Rischio aumentato per tante condizioni cardiovascolari

In uno studio recente i ricercatori hanno utilizzato i dati del Dipartimento per gli affari dei veterani degli Stati Uniti per stimare la frequenza con cui il Covid-19 porta a problemi cardiovascolari. Stando ai risultati, le persone che avevano affrontato l’infezione avevano rischi aumentati per 20 condizioni cardiovascolari nell’anno successivo al contagio. Queste complicazioni, secondo i ricercatori, possono verificarsi anche in persone che sembrano esserci completamente riprese da una lieve infezione.

Serviranno ulteriori studi per fare chiarezza

Risultati simili arrivano anche da altri studi. I medici, ora, si chiedono se la pandemia sarà seguita da una “scossa di assestamento cardiovascolari”. Intanto si prova a capire chi è più a rischio di problemi cardiaci, per quanto tempo persiste il rischio e cosa causa questi sintomi. “Non capiamo se questo cambia la traiettoria per tutta la vita per il rischio di infarto o ictus o altri eventi cardiaci, semplicemente non lo sappiamo2.

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Biagio Romano

Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.

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