Coronavirus, rischio zona rossa in tutta Italia? Il pericolo proviene dalle varianti, ecco tutti i dettagli
Le varianti del coronavirus, ovvero quella brasiliana, sudafricana e inglese, sono moto temute. Ormai si stanno diffondendo anche nel nostro Paese e potrebbero costringere il nuovo esecutivo a cambiare in corsa la strategia messa in campo per contenere il virus. Se i ceppi provenienti dalle varianti dovessero diventare predominanti, la scelta di un nuovo lockdown nazionale potrebbe diventare anche possibile, come riporta udinetoday.it. Leggi anche: Coronavirus, nuovo DPCM: in arrivo la riapertura di piscine e palestre, ecco quando sarà prevista
I focolai di variante inglese e brasiliana in Italia
In Umbria sono stati identificati 18 casi di variante inglese del virus Sars-Cov-2 e 12 di quella brasiliana. Altri casi di variante inglese sono stati riscontrati tra Chieti e Pescara, in Abruzzo. La situazione più delicata riguarda la regione Umbria, dove è stata disposta la zona rossa ‘rafforzata’ per tutti i comuni della provincia di Perugia e sei della provincia di Terni. In Abruzzo, in via precauzionale, il presidente della Regione Marco Marsilio, ha firmato un’ordinanza che impone l’attivazione della didattica a distanza per 14 giorni, a partire dall’8 febbraio, nelle scuole secondarie di secondo grado, su tutto il territorio regionale. Anche in alcune scuole delle Marche sono stati trovati casi di variante inglese. Leggi anche: Covid-19, due varianti arrivate in Sicilia: quella inglese è stata accertata, è sotto esame quella sudafricana, tutti i dettagli
La pericolosità delle varianti
La variante inglese, preoccupa gli esperti a causa dell’elevata contagiosità del ceppo che nel giro di soli due mesi è diventato dominante nel Regno Unito facendo esplodere i contagi e le vittime. Secondo virologi questa variante ha un tasso di contagiosità più elevato, ma non è ancora chiaro se sia causa di una letalità maggiore. Alcuni test condotti su alcuni campioni hanno mostrato una mutazione già osservata nelle varianti che hanno avuto origine in Brasile e Sudafrica. I ceppi isolati in Sudafrica e in Brasile si sono dimostrati più abili nell’eludere gli anticorpi per ora.Leggi anche: Coronavirus, importante novità sulla scuola nel programma di Mario Draghi: ecco cosa potrebbe cambiare
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La preoccupazione di Ricciardi
Si avvicina il 15 febbraio, data in cui scadrà il divieto di spostamento fra le Regioni e si allunga anche lo spettro delle varianti di Sars-CoV-2. Ricicardi, consulente del ministro della salute è preoccupato:”La preoccupazione è che queste varianti, che sono molto più contagiose, alterino questo equilibrio in senso peggiorativo. Su questo, io sono abbastanza preoccupato“.
L’opinione dell’ISS
Secondo l’istituto superiore di sanità, in generale i vaccini contro il coronavirus potrebbero essere meno efficaci per la variante sudafricana e brasiliana del covid.
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