
Si tratta di una variante rarissima mai evidenziata in precedenza: la preoccupazione degli scienziati
Primo caso in Italia e secondo nel mondo: l’isolamento di una rara variante del Coronavirus risale proprio agli ultimi due giorni. A scoprirlo il team guidato dal dottor Fabrizio Maggi, direttore del Laboratorio di Microbiologia presso l’ASST Sette Laghi, al Padiglione 6 del Distretto di Varese. Si aggiunge, quindi, un tassello importante nell’ambito dell’attuale emergenza sanitaria, in particolare sulla classificazione e il riconoscimento delle mutazioni. Un tema oggetto di approfondimenti in itinere e sempre più di rilievo, dal momento che ogni nuova conoscenza sul campo offre un contributo significativo al contenimento della pandemia. Da leggere anche Coronavirus, Speranza invoca misure più rigorose: “La seconda ondata non è mai finita”.
VARIANTE CORONAVIRUS A VARESE, UN UNICO PRECEDENTE ALLE SPALLE
Il primo riscontro era avvenuto in Thailandia, tramite un campione prelevato da una persona di ritorno dall’Egitto. Una diagnosi senza alcun seguito fino al 6 marzo, quando i test hanno rinvenuto la presenza dello stesso ceppo virale su un’altra provetta. In Italia tutto è partito dalle osservazioni iniziali in vitro, quando l’équipe del professor Maggi ha notato qualcosa di insolito. Accurati esami di biologia molecolare hanno messo in risalto la struttura della proteina Spike (chiave di accesso per l’esposizione al virus), molto differente rispetto a altre mutazioni. La paziente in questione è ricoverata in isolamento all’Ospedale di Circolo, nel distretto di Varese e sede della Fondazione Macchi.
UNA SCOPERTA FRUTTO DI COOPERAZIONE, ELARGIZIONI E AVANGUARDIA
Per identificare con certezza un sottotipo virale è indispensabile una conferma da parte di uno o più collaboratori esterni, in modo da rimanere in linea con i protocolli sperimentali. Ai lavori dell’ASST Sette Laghi hanno partecipato due virologi del San Raffaele di Milano, il dottor Nicasio Mancini e il professor Massimo Clementi. Ma alla scoperta hanno contribuito altri fattori, efficienza dei macchinari e donazioni in primis. Il Presidio di Varese, infatti, vanta l’utilizzo di strumentazioni tecnologicamente avanzate, tra cui un dispositivo per il sequenziamento del genoma e la cosiddetta “Ferrari dei Tamponi” donata dalla Fondazione “Il Circolo della Bontà”, in grado di fornire esiti rapidi e affidabili.
EFFICACIA DELL’IMMUNOPROFILASSI SULLA MUTAZIONE EGIZIANA-THAILANDESE
In base ai dati disponibili sembra che la nuova variante non pregiudichi la copertura vaccinale. Tuttavia gli studi sono in corso e qualsiasi pronostico sarebbe prematuro, visto l’esiguo numero di diagnosi. Pur mantenendo un basso profilo sulle dichiarazioni, gli esperti hanno avviato indagini più approfondite sull’origine e l’avanzamento del ceppo virale, finalizzate a un futuro esame del suo impatto sulla popolazione.
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