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Coronavirus, scoperto un nuovo virus simile al SARS-Cov-2: potrebbe infettare l’essere umano

Un nuovo Coronavirus, simile al SARS-CoV-2, è stato individuato nei pangolini: potrebbe infettare le cellule umane, ecco perché

Coronavirus, scoperto un nuovo virus simile al SARS-Cov-2: potrebbe infettare l’essere umano
Coronavirus, scoperto un nuovo virus simile al SARS-Cov-2: potrebbe infettare l'essere umano - Foto Pixabay

Coronavirus, scoperto un nuovo virus simile al SARS-Cov-2: potrebbe infettare l’essere umano

Un nuovo Coronavirus, con una struttura molto simile al SARS-CoV-2, è stato individuato nel pangolino. Come si legge su Fanpage.it, il patogeno individuato ha una elevata affinità con la proteina S (o Spike) del virus che da un anno sta mettendo in ginocchio l’intero pianeta: la proteina in questione è quella sfruttata per scardinare la parete cellulare e portare all’interno delle cellule l’RNA virale, rendendo possibile la replicazione e quindi l’infezione, che conosciamo come Covid-19. Leggi anche Coronavirus, in arrivo le micro zone rosse per gestire i focolai e le varianti

Gli autori dello studio

La somiglianza di questa porta di accesso alle cellule umane indica che il nuovo Coronavirus individuato nel pangolino è potenzialmente in grado di infettarci: c’è però anche un risvolto positivo, visto che questa scoperta potrebbe aiutarci a capirne di più sull’origine del SARS-CoV-2. Il virus in questione è stato identificato da un gruppo di ricerca internazionale guidato da scienziati britannici del Francis Crick Institute di Londra, che hanno collaborato con i colleghi di The Seventh Affiliated Hospital dell’Università Sun Yat-sen di Shenzhen, in Cina. Leggi anche Coronavirus, l’appello del Prof. Miozzo: “Abbiamo due soluzioni, convivere con la pandemia o…” | Le parole dell’esperto

Come si è giunti alla scoperta

Coordinati dal professor Steven J. Gamblin, direttore presso lo Structural Biology of Disease Processes Laboratory dell’istituto londinese, i ricercatori sono giunti alla scoperta confrontando la proteina Spike del Coronavirus SARS-CoV-2 con quella di altri Coronavirus trovati in altre specie, come pipistrelli e pangolini: attualmente sappiamo che il virus alla base della pandemia circolava inizialmente nei pipistrelli, ma non è chiaro come sia passato all’uomo e se sia passato direttamente dai pipistrelli o attraverso un ospite intermedio. Leggi anche Coronavirus, secondo Sileri il peggio è passato: “Riusciremo a controllare la terza ondata senza chiusure improvvise. Da giugno…”

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Il virus identificato in un pangolino si lega bene ai recettori delle cellule umane

Altri virus, in passato, hanno fatto salti intermedi prima di arrivare all’essere umano: per la SARS l’ospite intermedio fu lo zibetto, per la MERS il dromedario. Secondo le teorie più accreditate, per Covid-19 quest’ospite intermedio potrebbe essere stato il pangolino, nel quale sono stati trovati diversi coronavirus “parenti”. Tra i Coronavirus analizzati in questo studio c’è quello chiamato RaTG13, il più simile in assoluto al SARS-CoV-2, che però non si lega bene ai recettori delle cellule umane nonostante un patrimonio genetico quasi completamente sovrapponibile. Quello identificato in un pangolino del Borneo, però, sì.

Il possibile salto di specie

È possibile, secondo le teorie, che qualcuno possa essere entrato in contatto col virus (magari un bracconiere o un cliente dei mercati umidi, dove vengono venduti illegalmente i pangolini), permettendo il salto di specie e dando vita all’epidemia. Il virus individuato potrebbe potenzialmente infettare gli esseri umani, ma non è ancora chiaro se faccia parte della linea evolutiva che ha portato alla nascita del patogeno pandemico.

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Biagio Romano

Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.

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