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Coronavirus, ordinanza firmata poco fa: scatta la chiusura di tutte le scuole a Pitigliano per contagi in risalita: ecco cosa sta succedendo e quanti positivi

Giovanni Gentili, Sindaco di Pitigliano, ha varato l'ordinanza che chiude le scuole per una crescita di positivi: ecco cosa sta succedendo

Coronavirus, ordinanza firmata poco fa: scatta la chiusura di tutte le scuole a Pitigliano per contagi in risalita: ecco cosa sta succedendo e quanti positivi
An interior view of the elementary school "Istituto Comprensivo Como Lora Lipomo", in Como Italy, 06 November 2020. In Lombardy teaching in presence has been interrupted as by a new decree of the Italian Government issued to counter the coronavirus pandemic. ANSA / MATTEO BAZZI

Coronavirus, scuole chiuse a Pitigliano per contagi in risalita: ecco cosa sta succedendo e quanti positivi

Il coronavirus continua ad affliggere l’Italia e sono tantissimi i settori pesantemente penalizzati dalla pandemia: tra questi c’è anche la scuola, letteralmente “salvata” dalla didattica a distanza ma che stenta a trovare la svolta per tornare alla “normalità”. In sostanza, in molte località gli istituti sono ancora chiusi per l’alto numero dei contagi e perché il rischio di tornare in crisi sanitaria è molto alto. Ad esempio a Pitigliano, in provincia di Grosseto, il Sindaco Giovanni Gentili ha firmato l’ordinanza che prevede la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado fino al 26 gennaio, con rientro in classe previsto per il 27 gennaio. Nelle ultime ore sono emersi tre nuovi positivi, il che ha indotto le autorità locali a rinviare (anche se di poco) il rientro in classe.

La nota del Sindaco

La chiusura della scuola – recita la nota ufficiale del Sindaco Gentili – è solo uno degli interventi di prevenzione che possiamo mettere in atto. Conto sulla collaborazione dei cittadini al fine di evitare situazioni di rischio, soprattuto da parte di coloro che sanno di essere stati a contatto con potenziali positivi”.

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Calabria ha annullato l’ordinanza del sindaco di Rende che vietò  la didattica in presenza

Sta facendo discutere una sentenza emessa dal Tar della Calabria e datata 18 gennaio 2021 che ha “bacchettato” l’ordinanza con cui un sindaco calabrese ha sospeso l’attività didattica per Coronavirus. Il fatto si riferisce all’ordinanza che in data 8 dicembre 2020 venne emessa dal primo cittadino del Comune di Rende con cui si sospese “in via cautelativa” l’attività didattica in presenza sia per le Scuole dell’Infanzia, per le Scuole Primarie e per le Scuole Secondarie di primo grado dal 9 dicembre al 22 dicembre 2020.

L’impugnazione del provvedimento

I ricorrenti impugnarono tali provvedimenti chiedendone l’annullamento in quanto il contenuto dell’ordinanza eccedeva le competenze del sindaco. Il tribunale amministrativo ha preso una decisione richiamandosi ai contenuti delle sentenze del 18 dicembre 2020, nn. 2075 e 2077 che demarcano gli ambiti di intervento dell’ordinanza contingibile ed urgente da parte del Sindaco e che limitano il potere di ordinanza del Sindaco nella gestione di situazioni straordinarie ed urgenti solo a situazioni che per l’evolversi dell’epidemia non siano state precedentemente valutate dall’Autorità governativa e dalle singole Regioni.

L’eccezionalità del provvedimento non sarebbe giustificata

La sentenza del Tar ha richiamato anche alcune sentenze del Consiglio di Stato (Cons. Stato, Sez. II, decr. 12 gennaio 2021, nn. 17 e 18) in cui viene disposto che le misure di mitigazione del rischio più restrittive di quelle nazionali devono essere motivate con dati scientifici che evidenziano il nesso tra “focolai attivi sul territorio e impatto dell’attività scolastica in presenza”. L’istruttoria procedimentale, ha ribadito il Tar nella sua sentenza, non ha fornito elementi sufficienti per giustificare l’eccezionalità della situazione epidemiologia del Comune di Rende e delle scuole allocate sul territorio comunale.

Le ragioni della pronuncia del Tar

Secondo la pronuncia del Tar non vi sono prove tangibili che dimostrano che gli istituti scolastici presenti nel comune di Rende abbiano contribuito attivamente alla diffusione dell’epidemia a tal punto da rendere doverosa un’ordinanza che istituisca l’obbligo di didattica a distanza e il divieto di didattica in presenza. Non vi sarebbero infatti ragioni sufficienti per giustificare la deroga alla disciplina introdotta con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri e dagli altri atti e provvedimenti assunti a livello di governo nazionale. Per questa ragione, il Tar ha deciso di annullare l’ordinanza comunale rinfocolando il dibattito sulla reale legittimità di queste ordinanze estemporanee che vietano la didattica in presenza e che sono state disposte da tantissimi comuni italiani in assenza di un nesso dimostrato tra epidemia e scuole in presenza.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.

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