Coronavirus, scuole chiuse fino al 3 aprile e stop agli spostamenti in seconde case: ecco cosa accade in Campania

Vincenzo De Luca, il Governatore della Campania, ha firmato l'ordinanza che prevede scuole chiuse e stop agli spostamenti nelle seconde case fino a dopo Pasqua

Foto PixaBay
1 di 2

Guarda la versione integrale sul sito >

Coronavirus, scuole chiuse fino al 3 aprile e stop agli spostamenti in seconde case: ecco cosa accade in Campania

Il coronavirus continua ad affliggere l'Italia e la curva epidemiologica è tornata ad alzarsi, a causa della terza ondata del Covid-19 che sta provocando un nuovo aumento dei positivi giornalieri. Il Governo è dunque intervenuto con una serie di misure e restrizioni per tentare di arginare la diffusione del contagio, mentre si cerca anche un'accelerazione nella campagna di vaccinazione. Tra i settori più in difficoltà c'è poi la scuola, “salvata" dalla didattica a distanza ma che non riesce a vedere la luce a causa di lockdown territoriali e nazionali, con centinaia di migliaia di istituti costretti alla chiusura. Tra questi ci sono anche quelli della Campania, uno dei territori in zona rossa.

Scuole chiuse in Campania

Il Presidente Regionale Vincenzo De Luca ha varato la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado, dal 16 marzo al 3 aprile, nel territorio campano: ci si affiderà dunque alla didattica a distanza al 100% data la situazione di lockdown. E non è tutto perché il Governatore ha anche varato lo stop (sempre fino al 5/4) agli spostamenti verso le seconde case se non per motivi di lavoro, salute o situazioni di urgenza/necessità.

Le nuove zone rosse e arancioni d'Italia

Il Governo ha stabilito che circa la metà dello Stivale andrà in lockdown: si tratta delle regioni Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Lazio, Marche, Campania, Molise, Puglia e Provincia Autonoma di Trento. Qui varranno ovviamente tutte le regole della zona rossa (solo a Pasqua e Pasquetta, proprio come a Natale 2020, sarà consentito andare a trovare familiari, amici e parenti una sola volta al giorno per un massimo di due persone esclusi under 14). In zona arancione, invece, figurano i restanti territori italiani: Abruzzo, Calabria, Liguria, Toscana, Sicilia, Umbria, Valle d’Aosta e Provincia autonoma di Bolzano. In zona bianca, come detto, soltanto la Sardegna.

CONTINUA A LEGGERE


Guarda la versione integrale sul sito >

1 di 2
2 di 2

Guarda la versione integrale sul sito >

Le regioni a rischio

Ma attenzione perché a “rischio rosso" per la prossima settimana ci sono ancora Toscana (le cui province di Arezzo, Prato e Pistoia sono già in lockdown), Abruzzo e Provincia Autonoma di Bolzano: in questi territori la situazione è davvero al limite e, senza un abbassamento dei contagi e dell'indice Rt, ulteriori serrate saranno inevitabili. Se ne saprà di più nei prossimi giorni e soprattutto venerdì 19 marzo, quando il Comitato Tecnico Scientifico analizzerà i dati del coronavirus insieme ai Governatori. Da lì la decisione su eventuali nuove zone rosse, ma intanto una cosa è certa: un Comune o una regione entrerà in zona rossa automatica se registrerà almeno 250 contagi settimanali ogni 100.000 abitanti.

Guarda la versione integrale sul sito >

2 di 2



Biagio Romano

Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.