Coronavirus, scuole in didattica a distanza fino ad aprile: l'appello dell'esperto e i motivi della proposta

Pierluigi Lopalco, epidemiologo ed Assessore alla Sanità pugliese, è per la chiusura delle scuole fino ad aprile inoltrato: tutti i dettagli

An interior view of the elementary school "Istituto Comprensivo Como Lora Lipomo", in Como Italy, 06 November 2020. In Lombardy teaching in presence has been interrupted as by a new decree of the Italian Government issued to counter the coronavirus pandemic. ANSA / MATTEO BAZZI
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Coronavirus, scuole in didattica a distanza fino ad aprile: l'appello dell'esperto e i motivi della proposta

Il coronavirus continua ad affliggere l'Italia e la comparsa delle varianti, soprattutto quella inglese, sta causando un nuovo aumento dei positivi nel nostro Paese. Sono tanti i settori che stanno facendo fatica a ripartire e tra questi c'è la scuola, “salvata" dalla didattica a distanza da un anno a questa parte ma che non ha ancora riaperto in modo continuativo su tutto il territorio. Troppo alto il rischio di veicolare il virus attraverso i ragazzi (che non sempre si mostrano così responsabili nella lotta al COVID…), da qui le scelte dei vari Sindaci e Presidenti Regionali di proseguire con la didattica a distanza. Ad accodarsi ad essi è stato anche Pierluigi Lopalco, epidemiologo e Assessore alla Sanità della Regione Puglia, che a margine di un'intervista per il quotidiano La Stampa ha rivolto un appello importante al Governo.

Il pensiero del Prof. Lopalco sulle scuole

Ora anche quelli che dicevano che la scuola è sicura – ha dichiarato Lopalco – e non è un luogo di contagio cominciano a tentennare o a ricredersi: bisogna prendere atto che con questo quadro epidemiologico, e con l'impatto delle varianti, insistere sulle lezioni in classe è troppo rischioso. Anche gli esperti del Cts sembrano essersi convinti. Fosse per me, manterrei la didattica a distanza prevalente fino a fine aprile". “La soluzione – ha aggiunto – è tenere gli studenti a casa. Per quanto possibile, salvaguardando i più fragili e con particolari esigenze. Ma è una scelta tristemente necessaria, oltre che impopolare. Io ed Emiliano ci saremmo evitati molte critiche e fastidi, per ogni ordinanza finiamo davanti al Tar". COME RICONOSCERE I SINTOMI MENO EVIDENTI DEL CORONAVIRUS

Le nuove zone rosse, arancioni, gialle e bianche d'Italia

Zona rossa: Basilicata e Molise; Zona arancione: Piemonte, Lombardia, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia Autonoma di Trento, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo, Campania; Zona gialla: Valle d'Aosta, Liguria, Veneto, Friuli -Venezia Giulia, Lazio, Puglia, Calabria, Sicilia; Zona bianca: Sardegna

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Coronavirus, il bollettino di lunedì 1 marzo 2021

Nelle ultime 24 ore sono stati 13.114 i nuovi casi di coronavirus registrati in Italia, mentre ieri erano stati 17.455. Diminuiscono i tamponi effettuati: 170.633, contro i 257.024 di ieri. Nel conteggio, dallo scorso 15 gennaio, rientrano anche i test antigenici rapidi. La percentuale di positivi considerando il totale dei tamponi è al 7,68% (ieri 6,8%), ma il dato è influenzato dal conteggio dei test antigienici rapidi che si sommano a quelli molecolari. Sono 246 i morti, 58 i pazienti in più in terapia intensiva. È questo il quadro che emerge dal bollettino del Ministero della Salute del 1° marzo.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.