Coronavirus, quante dosi di vaccino serviranno ancora?
Inizialmente si era partiti con due dosi, poi alcuni mesi fa è stata avviata la campagna per la terza dose a tutti, infine di recente è partita la somministrazione della quarta dose ai soggetti gravemente immunocompromessi. I vaccini hanno senza dubbio fatto la differenza nella lotta contro la pandemia, ma la domanda sorge spontanea: quante dosi di vaccino dovremo ancora fare? Al momento, in realtà, la scienza non offre certezze in merito.
Tre le incognite
Per molte persone potrebbe essere sufficiente la terza dose, ma non è da escludere la possibilità di un richiamo annuale del vaccino per tutti per qualche altro anno ancora. Sono tre le incognite che non permettono di fare previsioni: quanto durerà nel tempo la protezione offerta dai vaccini, quale sarà la situazione epidemiologica nei mesi freddi e l’arrivo di nuove varianti pericolose. Al momento in Italia l’89% degli over 12 è vaccinato e l’84% di chi poteva ha effettuato anche il booster. A questi ci sono da aggiungere coloro che sono guariti dall’infezione (che vengono considerati protetti come i vaccinati).
La protezione di chi è vaccinato
Chi ha concluso il ciclo completo di vaccinazioni da meno di tre mesi, secondo l’Iss, ha un rischio quattro volte più basso, rispetto a un non vaccinato, di finire in ospedale, e sei volte inferiore di essere ricoverato in terapia intensiva o morire. C’è da capire, come si legge su Today.it, quanto durerà questa situazione. L’efficacia del vaccino, infatti, diminuisce nel tempo e nel giro di tre mesi scende dal 63 al 43%, anche se rimane elevata nei confronti delle forme gravi di Coronavirus.
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La risposta del sistema immunitario
Per capire quanto siamo protetti in seguito a una vaccinazione gli scienziati monitorano quanti anticorpi capaci di neutralizzare il patogeno sono presenti nel nostro organismo. Quelli anti-Covid, intorno ai sei mesi dall’immunizzazione, declinano rapidamente. Il sistema immunitario, però, non è fatto solo di anticorpi: il vaccino è in grado di offrire anche altri benefici. Molto, infatti, dipende anche dai linfociti B e T. Esistono inoltre anche le cellule di memoria, che conservano il ricordo di un patogeno combattuto in precedenza per attivare le difese in caso di un nuovo incontro con il virus. Questa forma di memoria immunitaria solitamente dura molto a lungo: per questo motivo, secondo gli esperti, l’immunizzazione – in particolare dopo la terza dose – si rivelerà efficace per un lungo periodo di tempo, soprattutto nell’evitare forme gravi.
Risposte in autunno
Per sapere se sarà necessaria la quarta dose per tutti molto probabilmente toccherà attendere l’autunno. C’è da dire che un 70-80% di protezione contro le forme gravi di Covid potrebbe, per molte persone, essere sufficiente per affrontare il prossimo inverno. Molto probabilmente la quarta dose, e poi un richiamo annuale, potrebbe essere necessario per chi ha qualche anno in più o soffre di patologie che aumentano i rischi legati al Coronavirus. Resta comunque da monitorare la situazione riguardante le varianti.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.