Coronavirus, smantellati canali Telegram contro il Green Pass: ecco quali e cosa succede

Telegram chiude noti canali con migliaia di utenti anti Green Pass: tutti i dettagli sull'operazione anti complottisti

Manifestazione contro il Green Pass a Torino, 18 settembre 2021. ANSA/TINO ROMANO
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Coronavirus, smantellati canali Telegram “Basta Dittatura" contro il Green Pass

Telegram si muove contro gli anti Green Pass e lo fa con una mossa netta. I tecnici del social di Pavel Durov, come riportato da Open.it, hanno chiuso i gruppi “Basta Dittatura" e “Basta Dittatura Chat" tramite i quali gli oppositori al “certificato verde" si coordinavano per manifestazioni ed eventi in Italia. In questi gruppi si condividevano anche fake news su coronavirus e vaccini, oltre che presunti complotti che danneggerebbero chi non intende vaccinarsi dal Covid. Una decisione, quella dei vertici Telegram, presa per tentare di dare un taglio agli atteggiamenti violenti (non necessariamente fisici ma soprattutto verbali e ideologici) delle migliaia di utenti iscritti a questi gruppi.

I dettagli sulle chiusure dei gruppi Telegram

I gruppi Telegram “Basta Dittatura" e “Basta Dittatura Chat" contavano in totale circa 43mila iscritti e 30 contenuti al giorno, commentati e condivisi da tantissime persone. Da poche ore però gli utenti si sono imbattuti in questo messaggio: “Questo canale non può essere visualizzato perché ha violato i Termini di Servizio di Telegram“, sancendo dunque la fine (almeno finché non verranno creati altri gruppi analoghi) dell'organizzazione di shitstorm e proteste che riguardano il Green Pass. PFIZER LAVORA A UN FARMACO ORALE CONTRO IL COVID: ECCO CHI POTREBBE BENEFICIARNE

Come agivano gli anti Green Pass su Telegram

Tra le vittime delle malefette degli iscritti a questi gruppi figurano il Viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, il noto virologo Fabrizio Pregliasco e il Pubblico Ministero del Tribunale di Torino Valentina Sellaroli: di essi, come anche altri esponenti della politica e di enti governativi nazionali, venivano pubblicati tutti i dati personali che si riuscivano a trovare in rete, compreso il numero di telefono, e si invitavano gli utenti a inondare i bersagli con telefonate e messaggi. Una pratica snervante andata avanti per settimane che però ora è stata bloccata.

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Sciopero camionisti, dal 27 settembre a data da destinarsi disagi sulle strade: ecco perché

Si avvicina la data del 15 ottobre 2021, giorno in cui il Green Pass sarà obbligatorio in Italia per lavorare (sia nei settori pubblici che privati) e fare la maggior parte delle attività sul territorio nazionale, dall'accedere a stadi, concerti ed eventi fino all'entrare in ristoranti, pub e locali al chiuso. Questa decisione del Governo però, presa per limitare il più possibile la diffusione del coronavirus ora che autunno e inverno incombono, ha generato non poche proteste tra i cittadini. Tra questi ci sono i camionisti che, come riportato da Notizie.it, hanno indetto uno sciopero partito lunedì 27 settembre fino a data da destinarsi.

I motivi dello sciopero camionisti

Lo sciopero camionisti, promosso non da associazioni sindacali ma nato direttamente su gruppi WhatsApp e Telegram, è una protesta spontanea contro l'introduzione dell'obbligo di Green Pass. L’accordo è di mantenere un’andatura estremamente lenta, con una velocità massima di 30 km/h e le quattro frecce del mezzo accese, come segnale di riconoscimento. Lo sciopero camionisti dovrebbe avere una durata iniziale di una settimana, dunque fino al 4 ottobre, e ad aderire sarebbero almeno 35mila conducenti con inevitabili ripercussioni sul traffico autostradale nazionale. E tutto questo sarebbe un “antipasto" di un altro sciopero dei camionisti in programma per l'11 ottobre, proclamato da Fao Cobas (Organizzazione Sindacale di Mezzi Pesanti) per gli stessi motivi di quello del 27/9.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.