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Coronavirus, Speranza annuncia nuove esenzioni per chi ha contratto forme gravi di Covid-19: tutti i dettagli

Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato un'importante novità che riguarda chi è stato colpito dal coronavirus

Coronavirus, Speranza annuncia nuove esenzioni per chi ha contratto forme gravi di Covid-19: tutti i dettagli

Coronavirus, Speranza annuncia nuove esenzioni per chi ha contratto forme gravi di Covid-19: tutti i dettagli

Il coronavirus continua ad affliggere l’Italia e, nonostante la situazione sia in sensibile miglioramento nel nostro Paese, bisogna tenere alta la guardia per evitare il ritorno dell’emergenza sanitaria. Ma soprattutto ciò che occorre assolutamente preservare è la nostra salute, dato che il Covid-19 è purtroppo molto facile da contrarre (se non si fa attenzione) e può lasciare tracce importanti nell’organismo anche dopo essere guariti. Sono molti infatti gli individui che stanno soffrendo del cosiddetto Long Covid, ovvero strascichi della malattia dopo un mese dal contagio. Ed è proprio in favore di questi soggetti che il Ministro della Salute Roberto Speranza ha definito un provvedimento importante.

Il comunicato del Ministro Speranza

I pazienti che hanno avuto una forma grave di Covid e sono stati ricoverati in ospedale per curarsi dal virus non pagheranno il ticket su tutte le prestazioni di controllo necessarie come visite specialistiche, esami e accertamenti. “Il coronavirus – recita il comunicato Facebook del Ministro Speranza – può lasciare nei pazienti che lo hanno avuto in forma grave conseguenze anche dopo la guarigione. Per questo ho proposto che vengano stanziati 50 milioni di euro affinché il Servizio Sanitario Nazionale prenda in carico gratuitamente, con esami diagnostici e terapie, tutti i pazienti maggiormente colpiti dal virus anche dopo le dimissioni dalla struttura ospedaliera”. L’esenzione dovrebbe durare, probabilmente, per due anni per chi è stato ricoverato in ospedale a causa del coronavirus. Se ne saprà di più nei prossimi giorni. NOVITÁ IMPORTANTE SUI VACCINI: ECCO COSA SI POTRÁ FARE DAL 10 MAGGIO

Il bollettino di venerdì 7 maggio 2021

Sono 10.554 i nuovi contagi di Covid-19 in Italia (ieri 11.807), a fronte di 328.612 tamponi giornalieri effettuati (ieri 324.640). La percentuale di positivi considerando il totale dei tamponi è al 3,2% (ieri 3,6%). Sono 207 le vittime registrate in 24 ore. Le terapie intensive sono 2.253 (-55), con 109 nuovi ingressi nelle ultime 24 ore. È questo il quadro che emerge dal bollettino del Ministero della Salute del 7 maggio sulla situazione coronavirus in Italia.

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Coronavirus, nuova circolare del Ministero della Salute sui vaccini: ecco l’importante novità

La campagna di vaccinazione del coronavirus prosegue a ritmi sostenuti e sono sempre di più i cittadini che hanno ricevuto almeno una dose dei quattro sieri riconosciuti dall’Ema: tra antidoti a Mrna messaggero (Pfizer e Moderna) e virus a vettore virale (AstraZeneca e a brevissimo anche Johnson&J0hnson) l’Italia viaggia su numeri che si avvicinano alle 500mila somministrazioni al giorno. Ora servirebbe però un’ulteriore svolta per non portare la faccenda troppo per le lunghe. Da qui, come riportato da SkyTg24, il suggerimento del Comitato Tecnico Scientifico di allungare i tempi tra la prima e la seconda dose di due di questi vaccini per permettere a più soggetti possibili di avere almeno la prima in tempi brevi.

Cosa succederà con Pfizer e Moderna

Si tratta dei vaccini Pfizer e Moderna. Secondo le direttive originarie degli esperti, l’intervallo di tempo ideale che dovrebbe trascorrere tra la prima e la seconda dose Pfizer è di 21 giorni, per quanto riguarda Moderna invece 28. Con una nuova circolare del Ministero della Salute però si raccomanda di allungare a 42 il numero di giorni che può passare tra la prima e la seconda dose di questi due sieri. “La somministrazione della seconda dose – recita infatti la circolare – entro i 42 giorni dalla prima non inficia l’efficacia della risposta immunitaria, inoltre la prima somministrazione di entrambi i vaccini conferisce già efficace protezione rispetto allo sviluppo di patologia Covid grave in un’elevata percentuale di casi (maggiore dell’80%)”. In questo modo quindi, come anticipato, entro qualche mese una grandissima parte di italiani potrebbe ricevere la prima dose ed essere più protetta dalle forme più pericolose del Covid-19. In attesa del richiamo.

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Nunzio Corrasco

Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.

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