Coronavirus, l’Italia si colora sempre più di scuro
In questo momento, l’Italia, è suddivisa tra zone bianche e zone gialle. In zona gialla troviamo Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Sicilia, Veneto e le Province autonome di Trento e di Bolzano, in bianca le altre Regioni. Col peggioramento della situazione epidemiologica, però, il Paese rischia di colorarsi sempre di più di scuro: non è da escludere, già nei prossimi giorni, il ritorno delle zone arancioni e rosse.
Con la zona arancione tornano le restrizioni
Sono proprio le zone arancioni e rosse a far scattare le restrizioni. Il sistema dei colori, infatti, è stato rivisto più volte per essere adeguato di volta in volta alle nuove circostanze. Le ultime modifiche tengono conto dell’incidenza della campagna vaccinale e del possesso del Green Pass. In zona arancione, ad esempio, può continuare a muoversi anche al di fuori del proprio Comune, senza limiti di orario e senza dover giustificare lo spostamento, chi ha il Green Pass base (vaccinati, guariti, negativi al tampone).
Autocertificazione necessaria in zona arancione
Chi non è in possesso del Green Pass, in zona arancione deve tornare ad usare l’autocertificazione. Questo significa che, come riporta SkyTg24, in assenza di Green Pass si potrà uscire fuori dal proprio Comune solo per motivi di lavoro, salute o necessità e giustificando lo spostamento con l’autocertificazione. Non c’è, invece, il coprifuoco, mentre cambiamenti per bar e ristoranti riguardano solo non vaccinati e non guariti.
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Bar e ristoranti, cosa cambia?
In zona arancione, infatti, chi ha il Super Green Pass può continuare a consumare all’interno di bar e ristoranti. Solo asporto e consegna a domicilio, invece, per tutti gli altri. Dal 10 gennaio, con le nuove regole, il Super Green Pass sarà necessario in bar e ristoranti anche in zona bianca. Ma quali Regioni rischiano la zona arancione? Alcuni territori sono già osservati speciali.
Le Regioni che rischiano la zona arancione
A rischio zona arancione, secondo i dati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari, c’è la Liguria: area medica occupata al 30%, terapia intensiva al 21%. Già dal 10 gennaio potrebbe esserci il cambio colore. A un passo dalla zona arancione anche la provincia autonoma di Trento e le Marche. Occhi puntati anche su Calabria e Valle d’Aosta. Con il prossimo monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità e le conseguenti ordinanze del ministro Roberto Speranza avremo l’ufficialità.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.
