
Coronavirus, da lunedì scuole chiuse in diverse aree della Toscana
Da lunedì 15 marzo chiudono le scuole di ogni ordine e grado di molti comuni della Toscana. A restare a casa saranno non sono solo gli alunni residenti in zona rossa, ma anche quelli che vivono a Siena e in alcuni comuni in provincia di Firenze. I ragazzi e i bambini di Barberino Tavarnelle, Marradi, Reggello e Siena infatti continuano a seguire le lezioni tramite la didattica a distanza, anche se sono in arancione, poiché queste aree sono considerate a rischio. Leggi anche Coronavirus, Gelmini: “Impatto delle varianti drammatico, le misure sono rigorose ma servono”. Le sue dichiarazioni
Il Governatore Giani sceglie la dad anche nelle aree arancioni
La Regione Toscana è stata classificata zona arancione, ma al suo interno le province di Arezzo, Prato e Pistoia sono rosse così come i comuni di Firenzuola (FI), Fucecchio (FI), Montopoli (PI), San Miniato (PI), Castelfranco di Sotto (PI), Santa Croce sull’Arno (PI), Castellina Marittima (PI), Santa Luce (PI), Viareggio (LU), Scarlino (GR). La normativa nazionale prevede per la zona rossa la sospensione dell’attività didattica in presenza, senza alcuna possibilità di deroga per gli amministratori locali. Per le aree arancioni invece, è possibile valutare le circostanze di rischio. La scelta del governatore della Regione Toscana, Eugenio Giani di far proseguire in dad anche gli studenti di alcune aree arancione è motivata dalla vicinanza con zone dove c’è un’alta incidenza delle varianti inglese e brasiliane che stanno determinando un innalzamento della curva dei contagi in tutto il Paese.Leggi anche Coronavirus, nuovo divieto imposto fino al 6 aprile dal Sindaco di Ripi: tutti i dettagli dell’ordinanza
Preoccupa il contagio veicolato dai più giovani
Il provvedimento scatta da lunedì 15 marzo ed il Presidente Giani si augura di avere un calo di nuovi positivi all’interno delle zone interessate dall’ordinanza. A preoccupare il governatore è infatti il numero dei contagi tra ragazzi e bambini che sta livelli preoccupanti nel corso della terza ondata. I ragazzi e i bambini sono un veicolo di contagio per le famiglie poiché è difficile isolare un minore positivo. I bambini infatti hanno necessariamente bisogno del supporto dei genitori se si ammalano e quindi il virus si sta diffondendo con grande rapidità. La scuola perciò torna in dad per cercare di ridurre l’incidenza dei postivi nella fascia d’età scolare in molte aree della Toscana. La scelta è motivata da esigenze sanitarie tuttavia non si possono ignorare i disagi per gli insegnanti che devono rimodulare sempre più spesso l’approccio didattico alle nuove esigenze. Leggi anche Coronavirus, Speranza ha firmato le nuove ordinanze: ecco cosa cambia da domani in Italia
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Ancora difficoltà per gli alunni
La situazione non è diversa per gli alunni che vedono ridotta la loro possibilità di socializzazione e soffrono inoltre della mancanza di copertura della rete su tutto il territorio. Gli alunni italiani si confrontano perciò ancora una volta con tutti i disagi che hanno imparato a conoscere ormai dallo scorso marzo. Anche per loro una prova di costanza e determinazione che sembra richiedere ancora qualche sforzo.
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