Coronavirus, una nuova mutazione lo ha reso pandemico: ecco cosa è successo
Un team di ricercatori statunitensi e messicani ha scoperto la causa della mutazione del coronavirus: tutti i dettagli
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Coronavirus, una nuova mutazione lo ha reso pandemico: ecco cosa è successo
Il COVID-19 ha scatenato la più grande emergenza sanitaria, economica e sociale dal Dopoguerra: milioni di contagiati e migliaia di vittime in tutto il mondo, una situazione con davvero pochissimi precedenti nella storia del mondo. Ma cosa ha reso questa tipologia di coronavirus così implacabile e dal contagio inarrestabile? Una mutazione specifica. A scoprirla sono stati i ricercatori statunitensi della Duke University (Carolina del Nord) e del laboratorio nazionale di Los Alamos (New Mexico), guidati da Bette Korber, i quali come riporta la rivista Cell hanno identificato la mutazione D614G nella proteina Spike come “apripista" del virus nelle cellule umane. E questa è solo una delle tante mutazioni che il virus ha avuto nel tempo…
Il nuovo ceppo virale
Un' altra equipe di scienziati ha affermato che il ceppo di coronavirus dominante in tutto il mondo potrebbe essere diverso da quello che si è diffuso a Wuhan. Sarebbe il ceppo del coronavirus che è stato visto per la prima volta in Italia il vero ceppo dominante del virus, secondo l'opinione dell'illustre equipe di scienziati. In un articolo pubblicato dalla rivista scientifica peer-reviewed Cell, i ricercatori che collaborano con il gruppo genetico di Sheffield COVID-19 hanno annunciato che il nuovo ceppo “è diventato la forma più diffusa nella pandemia globale“. Il ceppo è diverso da quello che è apparso a Wuhan, in Cina, la città in cui si ritiene che il coronavirus sia stato originato e sia comparso per la prima volta.
Il ceppo GS14 sarebbe prevalente rispetto al D614 originato in Cina
Secondo la nota rivista scientifica, il monitoraggio della frequenza del virus ha rivelato una prevalenza del ceppo dominante, etichettato con il termine G614, che ha assunto la prevalenza del D614, il ceppo originale. “Il tracciamento dinamico delle frequenze delle varianti – ha dichiarato l'equipe di scienziati che ha condotto lo studio – ha rivelato un modello ricorrente di aumento del G614 a più livelli geografici: nazionale, regionale e municipale. Lo spostamento si è verificato anche nelle epidemie locali in cui la forma originale D614 era ben stabilita prima dell'introduzione della variante G614”.
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Il bollettino coronavirus del 4 luglio 2020
In Italia le persone complessivamente risultate positive al coronavirus, compresi guariti e deceduti, sono 241.419. Le vittime, in totale, sono 34.854, con 21 decessi nelle ultime 24 ore (ieri 15). Il totale dei positivi, compresi morti e guariti, registra un incremento di 235 casi (ieri erano 223). Di questi, 95 casi sono in Lombardia. Lo riportano i dati del bollettino quotidiano diffusi dal ministero della Salute.
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Il nuovo ceppo avrebbe una carica virale maggiore
“Negli individui infetti dal ceppo G614 vi sarebbero maggiori cariche virali del tratto respiratorio superiore, sebbene non con un aumento della gravità della malattia" secondo l'opinione degli scienziati. Gli Stati Uniti hanno ora oltre 2,7 milioni di casi confermati di virus e giovedì hanno stabilito un altro record per i nuovi casi di coronavirus in un solo giorno. In Italia invece il numeri di casi si è ridotto drasticamente. Nella giornata di ieri i nuovi casi sono stati poco più di 200.
Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.
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