Coronavirus, una regione ha chiesto che vengano cancellati i colori e le zone a rischio: "Decreti incomprensibili"

Il governatore della Regione Lombardia è tornato ad attaccare la politica del governo sul contenimento dei contagi

Coronavirus, il governatore della Lombardia, Attilio Fontana (foto: YOUTUBE)
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La Regione Lombardia ha richiesto l'immediata cancellazione dei colori e delle zone a rischio: ecco i motivi

Lo scontro tra Governo e Regioni non sembra arrestarsi e le polemiche sono all'ordine del giorno, l'ultima critica arriva dal Governatore della Lombardia, Attilio Fontana, che richiede a gran voce la cancellazione delle zone a rischio e del sistema di classificazione a colori. A partire da lunedì, la Lombardia è finalmente tornata in zona gialla, ma il Governatore Attilio Fontana, in un recente post su Facebook, critica al Governo la scelta di promulgare tale passaggio dalla domenica, così da non permettere alle tante attività commerciali di beneficiare dell'affluenza di clienti del weekend. Leggi anche Coronavirus, si va verso la proroga del divieto di spostamento tra regioni. 

La complicata gestione del sistema a “colori"

Il Governatore Fontana ha sottolineato come sia diventato complicato gestire il sistema dei colori e delle zone a rischio, visti i continui cambiamenti imposti dal Governo e “di modificare le attuali determinazioni in capo ai Dpcm che confermo essere astrusi e incomprensibili." Per dirimere le difficoltà create dai Dpcm, Attilio Fontana propone dei modelli alternativi per gestire la pandemia, che siano più semplici da applicare e soprattutto più comprensibili per i cittadini. Fontana ha proposto di eleminare il sistema dei colori e delle zone a rischio e di introdurre regole certe, comprensibili e facili da applicare, ricercando la collaborazione del sindaco di Milano, Beppe Sala, e dell'associazione nazionale dei comuni d'Italia.

La proposta di gestione della pandemia di Fontana

Il Governatore, continua nel suo post, dichiara che vi sono due modelli percorribili per gestire la pandemia, quello tedesco che consiste nel far decidere alla Merkel regole unanimi per tutti gli Stati o quello italiano che è molto più tecnico e complicato, vista la difficoltà nel misurare i venti parametri stabiliti dal Comitato Tecnico Scientifico. L'insuccesso del modello italiano, soprattutto in Lombardia, è stato ben evidenziato dalle recenti notizie riguardo al conteggio dei contagi, che è schizzato alle stelle, ma dopo successive verifiche era in linea con i parametri delle zone gialle, costringendo la Lombardia a rimanere due settimane in zona rossa e poi in quella arancione provocando perdite economiche non ancora quantificabili.


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L'appello di Fontana

Per evitare che vi siano “sbalzi incomprensibili" dei numeri, continua Attilio Fontana, è opportuno modificare il sistema delle zone a rischio in Italia e gestire la pandemia contando sulla responsabilità individuale dei cittadini e favorendo una più stretta e continua collaborazione tra Governo, Regioni e Comuni. L'appello di Fontana non è stato ancora raccolto dal primo cittadino di Milano e dall'ANCI e nelle prossime settimane non si attendono novità o stravolgimenti nel sistema dei colori adottato dal Governo italiano.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.