Variante Omicron, scoperto nuovo strano sintomo molto raro nelle precedenti varianti: ecco tutti i dettagli

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Scoperto un sintomo particolare di Omicron che riguarda la pelle: ecco di cosa si tratta

La variante Omicron del coronavirus, rilevata per la prima volta qualche mese fa in Sudafrica e poi diffusasi rapidamente in gran parte del mondo, ha scombinato nuovamente i piani nella “guerra" contro il Covid-19: quando si pensava di aver sconfitto la mutazione Delta (la più pericolosa) grazie all'intervento dei vaccini, ecco che Omicron ha dimostrato di riuscire ad aggirarli e insidiarsi ugualmente, anche se con conseguenze meno gravi, negli organismi. Si tratta di una forma di virus molto particolare, con sintomi diversi rispetto a quelli di Delta e del SARS-CoV-2 classico; uno di questi, scoperto da poco e rarissimo nelle altre varianti, riguarda delle conseguenze sulla pelle. A riportarlo è IlMessaggero.it. ECCO QUANDO FINIRÁ LA PANDEMIA IN ITALIA

Il sintomo particolare di Omicron

Si tratta di rash (irritazioni) cutanei soprattutto su mani, piedi e gomiti, escoriazioni irregolari che provocano un prurito a cui è molto difficile resistere. La durata di questi rash, indipendenti dai giorni in cui si è positivi al virus, può arrivare fino a diverse settimane. Oltre a questi ci sono poi le bolle di color rosa pallido/rosso intenso che compaiono sulle dita dei piedi o su piante e tallone. Simili alle bolle generate dall'orticaria, anch'esse si palesano sotto forma di macchie o rigonfiamenti dolenti dalla colorazione rosa, viola o rossa.

Il bollettino di mercoledì 2 febbraio

Nelle ultime 24 ore sono stati 133.142 i nuovi casi di coronavirus registrati in Italia, mentre ieri erano stati 57.715. I tamponi effettuati sono 1.246.987 (ieri 478.314). La percentuale di positivi considerando il totale dei tamponi – quindi molecolari più antigenici rapidi – è al 10,7% (ieri era al 12,1%). Sono 427 i morti (compresi alcuni riconteggi), 35 i posti letto occupati in meno in terapia intensiva rispetto a ieri. È questo il quadro che emerge dal bollettino del Ministero della Salute dell’1 febbraio.

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