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Coronavirus, Zaia: “Variante indiana individuata in Veneto”. Ecco cosa sappiamo su questo ceppo

Due casi di variante indiana di Coronavirus sono stati individuati in Veneto: l'annuncio di Luca Zaia. Ecco cosa sappiamo su questo ceppo

Coronavirus, Zaia: “Variante indiana individuata in Veneto”. Ecco cosa sappiamo su questo ceppo
Coronavirus, Zaia: "Variante indiana individuata in Veneto". Ecco cosa sappiamo su questo ceppo - Foto Ansa

Coronavirus, variante indiana in Veneto: l’annuncio di Zaia

La variante inglese del Coronavirus è stata individuata anche in Italia. Ad annunciarlo è stato Luca Zaia, presidente del Veneto, in conferenza stampa: “Oggi abbiamo 2 indiani a Bassano con la variante indiana, si tratta di cittadini indiani, padre e figlia, rientrati dall’India. La varinate è stata confermata dalla dottoressa Ricci. Le varianti ormai sono migliaia e prima o poi arrivano tutte. Affrontiamo giorno dopo giorno questi aspetti e andiamo avanti”, ha dichiarato il governatore regionale, che ha dato il via alle vaccinazioni per gli over 60 nel Veneto. Leggi anche Coronavirus, il chiarimento del Viminale sul coprifuoco. Ecco tutti i dettagli

Speranza vieta l’ingresso in Italia per chi è stato in India

È proprio la cosiddetta variante indiana a preoccupare in questo momento:, tanto da indurre il ministro della Salute Roberto Speranza a firmare un’ordinanza che vieta l’ingresso in Italia per chi è stato in India negli ultimi 14 giorni e non solo. “I residenti in Italia potranno rientrare con tampone in partenza e all’arrivo e con obbligo di quarantena. Chiunque sia stato in India negli ultimi 14 giorni e si trovi già nel nostro Paese è tenuto a sottoporsi a tampone contattando i dipartimenti di prevenzione”, ha commentato il ministro su Facebook. Leggi anche Coronavirus, scatta un nuovo divieto valido fino al prossimo 2 maggio 2021 a Palermo: tutti i dettagli

Variante indiana, cosa sappiamo finora?

Il boom di contagi registrati nelle ultime settimane in India ha fatto alzare l’allerta su questa variante del Coronavirus, ma cosa sappiamo finora? Il ceppo, come si legge su Corriere.it, è stato scoperto il 5 ottobre nel Maharashtra, Stato dell’India Centro-occidentale: questa variante mostra due mutazioni già note nella proteina Spike, ovvero E484Q e L452R. Al momento, in realtà, non esistono studi conclusivi che ne indichino il livello di trasmissibilità e letalità, ma possiamo solo presumere alcune indicazioni: “La prevalenza di questa variante in India è intorno al 10% e in altre aree del mondo si vedono casi sporadici. La situazione in India è drammatica, ma non a causa della variante”, ha dichiarato Carlo Federico Perno, direttore dell’Unità di Microbiologia all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. Leggi anche Coronavirus, un super-untore va al lavoro con la febbre a 40 e infetta 22 persone: ecco dove è successo

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Perché in India la situazione è drammatica?

Un primo caso di variante indiana in Italia, in realtà, era già stato segnalato il 10 marzo a Firenze. Pur ricordando di tenere alta la soglia dell’attenzione, in realtà, vanno evitati allarmismi. Come spiegato da Carlo Federico Perno, infatti, in India la situazione è drammatica soprattutto perché, “nel momento in cui i contagi sono calati, il virus è stato lasciato libero di correre, togliendo tutte le restrizioni. Quanto sta accadendo, dunque, era totalmente atteso”.

Vaccini efficaci contro la variante indiana?

A proposito dei vaccini, non sappiamo se risulteranno meno efficaci: “Ma non siamo davanti a un ceppo vaccino-escape”, ovvero una variante che si forma a seguito della vaccinazione per tentare di aggirarla. Come spiegato dal ministro Speranza, “i vaccini ci proteggono dalla stragrande maggioranza delle varianti. Poi ci sono studi in corso e ancora gli approfondimenti non ci danno una certezza assoluta. Dove si riscontrano elementi di maggiore debolezza nella capacità di contrasto alle varianti, le compagnie farmaceutiche e gli scienziati sono già al lavoro per avere nuovi vaccini”.

 

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Biagio Romano

Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.

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