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Martedì 12 Novembre
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Coronavirus, zona rossa nei Comuni con meno del 75% di vaccinati. I sindaci si ribellano: ecco cosa sta succedendo

Covid-19, diversi comuni in provincia di Messina con meno del 75% di vaccinati rischiano di finire in zona rossa dal 15 ottobre. Ma i sindaci non ci stanno: "Impugneremo il provvedimento"

Coronavirus, zona rossa nei Comuni con meno del 75% di vaccinati. I sindaci si ribellano: ecco cosa sta succedendo
Coronavirus, zona rossa nei Comuni con meno del 75% di vaccinati. I sindaci si ribellano: ecco cosa sta succedendo - Foto NewSicilia

Coronavirus, Italia in zona bianca ma non mancano le criticità

Da nord a sud, l’Italia intera è ormai tutta in zona bianca: anche la Sicilia, da diverse settimane in zona gialla, si appresta a tornare in zona bianca tra pochi giorni. Non mancano, comunque, le criticità, con zone rosse localizzate dove la situazione epidemiologica lo richiede. Presto, però, diversi comuni rischiano di entrare in zona rossa se non raggiungeranno la percentuale di immunizzazioni del 75% richiesta dal commissario Figliuolo.

Zona rossa se non si raggiunge il 75% dei vaccinati, i sindaci si ribellano

In particolare, nel messinese ci sono una ventina di comuni con un tasso di vaccinazione tra il 50 e il 60%, contro una media regionale al di sopra del 78%, come riferisce Ansa.it. Questi comuni dovranno raggiungere, entro il 15 ottobre, una percentuale di immunizzati del 75% per evitare di finire in zona rossa. Una situazione che ha provocato la sollevazione dei sindaci dell’area. Tra questi c’è Matteo Francilia, sindaco di Furci Siculo: “In questo momento a Furci Siculo, 4mila e 500 abitanti, ci sono solo 13 positivi al Covid. Sono tutti a casa con sintomi lievi. Com’è immaginabile l’istituzione di una zona rossa, che metterebbe in ginocchio l’economia locale, come annunciato da Asp e struttura commissariale?”, è quanto riportato da Tempostretto.it.

Il sindaco di Furci Siculo: “No ad una ipotesi che sa di ricattino”

Il sindaco di Furci Siculo ha avuto da ridire anche sui calcoli: quelli dell’Asp e della struttura commissariale, a quanto pare, non collimano. “Quelli che hanno preso il Covid negli ultimi sei mesi non sono immunizzati? Dove li inseriamo? Con loro il mio Comune sarebbe al di là della percentuale indicata. No ad una ipotesi che sa di ricattino. Stiamo facendo il possibile e l’impossibile noi sindaci, sin dall’inizio della pandemia, e ora ci addossano delle responsabilità che non sono nostre”.

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I sindaci: “Cosa dovrei fare? Mettano i vaccini obbligatori”

L’istituzione della zona rossa creerebbe ulteriori danni all’economia, già danneggiata dall’anno e mezzo di pandemia. È per questo che gli amministratori locali hanno intenzione di farsi sentire con ogni messo possibile: “Abbiamo invitato la gente a vaccinarsi e continuiamo a farlo. Ma voglio ricordare che non esiste un obbligo vaccinale, cosa dovrei fare? Li mettano obbligatori”, continua Francilia.

Il sindaco di Fiumedinisi: “Pronti ad impugnare il provvedimento”

Francilia non è l’unico amministratore locale che si è ribellato contro la possibile istituzione della zona rossa. Giovanni De Luca, sindaco di Fiumedinisi, ha fatto sapere che “valuteremo su quale logica si baserà l’eventuale provvedimento e siamo pronti ad impugnarlo dinanzi agli organi competenti”.

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Biagio Romano

Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.

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