Covid-19 e influenza, Fabrizio Pregliasco avverte: "Attenzione a..."

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Il noto virologo Fabrizio Pregliasco spiega cosa potrebbe accadere sotto Natale tra Covid e influenza

Il coronavirus continua ad affliggere l'Italia e, nonostante le varianti Omicron e Cerberus siano meno letali rispetto alle precedenti forme della malattia, il numero dei contagi è da tenere d'occhio; la stagione fredda è ormai arrivata e con essa il rischio di contrarre il virus SARS-CoV2 ma non solo… perché “in agguato" c'è anche la classica influenza (più aggressiva del solito) che consente al Covid di camuffarsi. Cosa fare dunque? E cosa ci aspetta sotto Natale? Ecco lo scenario disegnato per FanPage.it dal noto virologo Fabrizio Pregliasco, Direttore Sanitario dell'ospedale “Galeazzi-Sant'Ambrogio" di Milano.

Come sarà Natale 2022

“Siamo alle briglie di partenza – ha spiegato Pregliasco – di una doppia/tripla stagione virale. Sicuramente i modelli ci dicono che ci sarà un rialzo dei contagi, anche se non credo si potrà parlare di vera e propria ondata quanto di un qualcosa non di spaventoso ma comunque di rilevante. Il mix tra Covid e influenza, inevitabile, necessita di attenzione per cui è consigliato vaccinarsi per entrambi i virus, sia quello influenzale che per il Covid, facendo il richiamo dopo quattro mesi dall'infezione o dall'ultima dose. Ma bisogna anche fare in modo che ci sia disponibilità di vaccini più ampia possibile e di farmaci antivirali da usare nell'immediato per i soggetti più fragili“. Ci aspetta dunque un Natale meno allarmante, in termini di gravità della malattia, ma sempre all'insegna della prudenza con mascherine e rispetto del distanziamento.

Addio isolamento per i positivi?

Pregliasco, che è anche Professore associato di Igiene Generale e Applicata dell'Università di Milano, ha spiegato che si potrebbe procedere con l'addio all'isolamento per i positivi ma “solo dopo la fine di quest'onda, non prima altrimenti sarà tutto inutile. Ora ci spettiamo una crescita delle infezioni, scavalliamo questo periodo e pianifichiamolo per il prossimo futuro. Siamo ancora alle prese con la variante Cerberus, che schiva le difese immunitarie di pregressa vaccinazione e guarigione, è più contagiosa ma non è più grave dal punto di vista degli effetti“.

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