Covid, 72enne è risultato positivo per 305 giorni battendo ogni record: il suo calvario

E' lui il recordman della positività al Covid: è risultato negativo solo dopo 305 giorni

Si chiama Dave Smith l'uomo che vanta il record di positività al Covid (Foto: Pixabay)
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Si chiama Dave Smith l'uomo di Bristol che è risultato positivo al Coronavirus per oltre 300 giorni

Si chiama Dave Smith l'uomo di 72 anni che passerà alla storia per essere diventato il paziente Covid-19 più longevo al mondo, dopo essere risultato positivo al virus per 305 giorni. Lo sfortunato uomo nativo di Bristol è un istruttore di guida in pensione ed ha vissuto un lungo calvario che per fortuna si è concluso positivamente. E' risultato positivo al Covid-19 per più di 10 mesi. Si tratta dell'infezione persistente più lunga mai registrata al mondo. Da leggere anche Coronavirus, il Green Pass potrà arrivare anche via Sms: ecco come si ottiene

I sintomi persistenti

In una lunga intervista rilasciata alla BBC, Dave Smith ha anche raccontato alcuni dettagli inquietanti sul suo lungo calvario, come la persistente tosse che lo ha portato a tossire addirittura per cinque ore di fila, senza sosta. Una vicenda che ha messo a dura prova anche la tenuta nervosa della moglie Lynda che per molti mesi è stata convinta che il marito non sarebbe mai uscito da questa odissea. Il signor Smith ha anche dichiarato di aver festeggiato la notizia della negatività al Covid con una bottiglia di champagne.

Dave ha perso ben 53 kg

Il suo sistema immunitario compromesso non lo ha di certo aiutato. In una intervista rilasciata al Guardian ha dichiarato di essere stato male per lungo tempo “fino alla soglia della morte. Mia moglie ha iniziato a organizzare un funerale cinque volte“. Ha aggiunto scherzando: “Ho chiamato tutta la famiglia per fare pace con loro. Vorrei aver tenuto la bocca chiusa ora“. Il fisico duramente provato è riuscito a sorreggerlo fino al grande traguardo della negatività al virus anche se nel frattempo ha perso 53 chilogrammi, passando da 117 kg a 64 kg, a causa della mancanza di appetito. CONTINUA A LEGGERE…


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L'odissea di Dave Smith

A un certo punto – ha proseguito Smith nell'intervista alla Bbc- sono stato costretto a letto per due o tre mesi. Mia moglie ha dovuto lavarmi e radermi a letto perché non potevo proprio in piedi". Il suo caso sarà presentato al Congresso europeo di microbiologia clinica e malattie infettive (ECCMID) a luglio. L'infezione del sig. Smith passerà alla storia per essere “l'infezione più lunga registrata in letteratura“. Gli accademici dell'Università di Bristol, del North Bristol NHS Trust e della Public Health England, hanno affermato che il signor Smith è stato ricoverato in ospedale nel maggio 2020 con tosse e febbre.

È stato dimesso dopo otto giorni, ma aveva “una significativa mancanza di respiro e ha continuato ad avere peggioramenti acuti intervallati associati a febbre" che hanno richiesto un ulteriore ricovero in ospedale in agosto, settembre, ottobre e dicembre. Nel dicembre 2020 una sperimentazione della terapia giornaliera con remdesivir è stata interrotta dopo 17 giorni poiché non ha avuto alcun successo. Successivamente ha ricevuto un trattamento con anticorpi monoclonali casirivimab e imdevimab. Poi le sue condizioni sono migliorate notevolmente e il virus non è stato rilevato nei test PCR 45 giorni dopo il trattamento combinato. In totale il suo calvario è durato 305 giorni.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.