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Covid, anche cani e gatti potrebbero averne subito le conseguenze: in aumento i casi di miocardite

Il Covid potrebbe lasciare strascichi pesanti anche nel cuore di animali e gatti: uno studio rivela l'aumento dei casi di miocardite

Covid, anche cani e gatti potrebbero averne subito le conseguenze: in aumento i casi di miocardite
Covid, uno studio ne dimostra gli effetti e le conseguenze sugli animali (foto: Pixabay)

Ecco la ricerca scientifica britannica che sta allarmando molti possessori cani e gatti nel Regno Unito

Secondo una ricerca scientifica anche i nostri amici a quattro zampe potrebber aver patito danni rlevanti legati al Covid-19. La tesi allarmante è stata lanciata da uno studio preliminare effettuato da un’equipe di ricercatori del Regno Unito. La ricerca in questione avrebbe evidenziato come numerosi animali hanno sviluppato problemi cardiaci, venendo infettati con la variante B117 SARS-CoV-2 emersa nel Regno Unito. Da leggere anche Coronavirus, riapertura scuole dopo Pasquetta? C’è l’apertura del governo.

I rischi di miocardite

La ricerca avrebbe anche rilevato il collegamento tra i problemi cardiaci di questi animali e il virus in una piccola dimensione del campione. Si tratta ovviamente di dati che dovranno essere confermati da studi ben più probanti e approfonditi ma tant’è che molti cittadini britannici che amano gli animali a quattro zampe sono già in fibrillazione. Lo studio è stato condotto da diversi veterinari che si sono concentrati su problemi cardiaci; Alla fine dello scorso anno, hanno visto un aumento significativo dei casi di un tipo di infiammazione del cuore chiamata miocardite sia nei cani che nei gatti.

L’aumento anomalo di casi da dicembre a febbraio

L’aumento del numero di cani e gatti domestici affetti da miocardite si è registrato soprattutto nel mese di dicembre 2020 e febbraio 2021, con un aumento inaspettato di incidenza dall’1,4 al 12,8 per cento come si apprende dalla rivista bioRxiv. L’ondata anomala di casi pare imitare la curva e la cronologia della pandemia umana COVID-19 nel Regno Unito a causa della variante B117, a partire da metà dicembre 2020, con un picco alla fine di gennaio 2021 per poi frenare e ritornare ai valori normali.

Nessuno degli animali presentava sintomi tipici del Covid

I casi rilevati dallo studio in questione hanno confermato solo un numero limitato di casi di COVID-19 negli animali domestici, nessuno degli animali presentava i classici sintomi di COVID-19 come lievi problemi digestivi o respiratori. Va però detto che l’aumento dei casi di miocardite è, per lo meno, una coincidenza interessante: l’aumento è stato di soli 18 animali in totale, ma è stato 10 volte superiore a un periodo normale. Tutti gli animali, eccetto uno degli animali sono sopravvissuti al calvario. Il team ha anche scoperto che la maggior parte dei proprietari e dei gestori di questi animali domestici malati presentava sintomi COVID-19 3-6 settimane prima che i loro animali si ammalassero e alcuni sono risultati positivi alla malattia. Questa coincidenza interessante potrebbe inquietare i tanti amanti degli animali domestici.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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