Covid, Brusaferro (ISS) non ha dubbi: "Le varianti sostituiranno il vecchio virus in poche settimane"
Il presidente dell'Iss ha rimarcato i rischi legati alle nuove varianti che presto potrebbero prendere il posto del Sars Cov-2
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Che cosa afferma l'ISS sulla variante inglese e i rischi in prospettiva futura
Secondo le più recenti linee guida che l'ISS (Istituto Superiore di Sanità) ha divulgato nelle ultime settimane, la variante inglese del Coronavirus rappresenta già quasi il 18% dei casi totali. I malati si trovano concentrati principalmente nelle regioni dell'Italia centrale e, secondo i ricercatori, in cinque o sei settimane potrebbe sostituire completamente il SARS-CoV-2. Circa un caso positivo su cinque è un ammalato portatore della variante inglese, che ovviamente desta molta paura. Da leggere anche Coronavirus, Sicilia: il presidente Musumeci firma l'ordinanza, sarà zona gialla.
Quali sono le caratteristiche del virus mutato
Nelle giornate del 3 e 4 febbraio, in molti laboratori d'analisi del nostro Paese sono stati isolati e analizzati campioni di test risultati positivi al virus mutato. L'esito di questa ricerca straordinaria ha confermato la sua presenza del germe modificato, analogamente a quanto avvenuto in Francia (20%) e in Germania (30%). Le caratteristiche del virus mutato, che in Italia è attualmente presente soprattutto in Umbria, Marche, Abruzzo ed Emilia-Romagna, si manifestano con una maggiore infettività e con una virulenza grossomodo simile a quella del microrganismo precedente.
Si prevede l'esplosione di una sub-epidemia
Secondo Silvio Brusaferro, il genoma del virus, che è leggermente modificato, mostra un range di prevalenza sugli individui adulti e non sugli anziani. Anche se è presumibile che tali differenze possano scomparire nel corso del tempo, attualmente i clinici prevedono l'esplosione di una sub-epidemia, molto contagiosa, che potrebbe fare innalzare notevolmente l'Rt. In base alle proprietà del germe, si prevede una rapida escalation che il vaccino non è ancora in grado di contenere.
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Possibili strategie per affrontare la variante inglese del virus
L'Agenzia Europea per i Medicinali (EMA)ha recentemente comunicato di aver dato il via alle procedure analitiche sul vaccino dell'azienda tedesca CureVac. In questo momento, i vaccini che vengono sottoposti alla rolling review (procedura accelerata di analisi) sono, oltre a quello sopracitato, il Novavax e il Johnson & Johnson. Per contenere un'ipotetica ma probabile diffusione della variante inglese del Coronavirus, la Commissione Europea ha autorizzato l'acquisto di 225 milioni di dosi vaccinali da distribuire nei Paesi membri colpiti da questa sub-pandemia. Anche Silvio Brusaferro ha confermato, nella recente conferenza stampa su questo problema, che l'unico metodo dotato di una certa efficacia per contenere i contagi è ancora una volta il vaccino. Per effettuare indagini attendibili, è stato chiesto ai laboratori di regioni e province di sequenziare il genoma della variante per trarre le informazioni utili alla formulazione del vaccino.
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