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Covid e smog: la correlazione messa in evidenza da uno studio

Uno studio dimostra l'esistenza di un collegamento tra smog e Covid-19: ecco l'esito dell'esperimento.

Covid e smog: la correlazione messa in evidenza da uno studio

Covid e smog: la correlazione messa in evidenza da uno studio

Quando si è cominciato a parlare di correlazione tra Covid-19 e smog, eravamo agli inizi dello scoppio della pandemia. I dubbi era nati dal fatto che il virus avesse colpito il Nord e non il Sud, più precisamente le zone con più alta concentrazione di polveri sottili. Nel corso del tempo, però, abbiamo avuto modo di verificare come il coronavirus abbia colpito anche il Meridione e in generale tante zone del mondo a prescindere dallo smog. Tuttavia, il discorso è tornato d’attualità, quando è stato reso noto l’esito di uno studio condotto al Barcelona Institute of Global Health e pubblicato sulla rivista Environment Health Perspectives.

Lo studio

Diversi studi che si sono susseguiti nel corso dell’emergenza da coronavirus, hanno dimostrato una correlazione tra inquinamento dell’aria e Covid-19, ma nessuno era entrato nel particolare, ossia, nessuno si era concentrato sul tipo di collegamento, se sia un livello alto di polvere sottili a favorire la malattia, aumentando le infezioni, i sintomi o la gravità degli stessi. Lo studio sopra indicato, invece, ha preso in considerazione 9.605 persone tra cui il 5% dei casi confermati di Covid-19. Gli esperti hanno effettuato il prelievo del sangue su quattromila partecipanti allo studio, nel tentativo di trovare anticorpi specifici contro il virus. Dal test è emerso che una maggiore esposizione a ossido di azoto e polveri sottili corrispondono maggiori concentrazioni di anticorpi, il che indica un’elevata carica virale e di sintomi più forti dell’infezione.

La correlazione

In tutti i casi è stata trovata un’associazione tra alti livelli di inquinanti e malattia, ossia presenza di sintomi, in particolare per i casi più gravi che riguardano persone che finiscono per essere ricoverati e in terapia intensiva. L’associazione con le polvere sottili e la malattia è risultata molto forte per le persone di sesso maschile con più di sessantanni e per le persone che vivono in condizioni precarie sociali ed economiche.

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La parola all’esperto

L’autore dello studio Manolis Kogevinas ha affermato “Il nostro studio fornisce la più forte evidenza a livello globale dell’associazione tra inquinamento atmosferico e Covid-19“. Inoltre, ha aggiunto “Questi risultati sono in linea con l’associazione tra inquinamento dell’aria e ospedalizzazione descritta per altre malattie infettive come influenza o polmonite“. Quindi, in parole semplici, lo smog può contribuire alla formazione e allo sviluppo di condizioni croniche cardiovascolari e respiratorie, che a loro volta aumentano il rischio di contrarre la forma più grave della malattia (Covid-19).

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.

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